Quattro atteggiamenti, di fronte alla volontà di D-O Pubblicato il 22 Gennaio, 2013

La strada che D-O ci indica è chiara, e quando noi la percorriamo, senza esitazioni, ci acompagna una forza inarrestabile. È con questa forza che noi possiamo entrare oggi nella Gheulà.  


“Parla ai Figli d’Israele, e dì loro che si mettano in cammino”

         Il Midràsh racconta che, quando i Figli d’Israele si trovarono sulla sponda del Mar Rosso e videro l’esercito degli Egiziani che li inseguiva, si divisero in quattro gruppi, rappresentanti quattro diverse posizioni: il primo gruppo disse: “Buttiamoci in mare”; il secondo: “Torniamo in Egitto”; il terzo disse: “Combattiamo contro di loro”; il quarto gruppo disse: “Gridiamo a D-O”.

        Il Midràsh conclude spiegando che nessuna di queste posizioni rispecchiava la volontà di D-O, Il Quale rispose a tutti e quattro in due versi (Esodo 14, 13:14):
A coloro che volevano buttarsi in mare, per il grande scoraggiamento, disse: “Resistete e vedrete la salvezza dell’Eterno”.
A coloro che volevano tornare in Egitto, disse: “Perché gli Egiziani che avete visto oggi, voi non li vedrete mai più, per sempre”.
A coloro che volevano combattere contro gli Egiziani, dise: “L’Eterno combatterà per voi”.
E a coloro che volevano gridare a Lui, rivolgendoGli le loro preghiere, disse: “E voi dovrete rimanere silenziosi”.

         Cos’è, allora, che dovevano fare i Figli d’Israele? D-O disse a Moshè: “Parla ai Figli d’Israele, dicendo loro, che si mettano in cammino” – che non si fermino, cioè, ma continuino ad avanzare verso il Monte Sinai, dove essi avrebbero ricevuto la Torà.

       “IL GIUSTO IN PELLICCIA”

       Tutte queste posizioni esistono anche nel nostro servizio Divino. Quando vediamo davanti a noi un mondo così buio, in senso spirituale, quando non vediamo una via d’uscita davanti al male, che ci chiude da tutte le parti, anche noi possiamo reagire in uno di questi quattro modi:

         “Buttiamoci in mare” – immergiamoci nel mare della Torà, nel mare della preghiera, nel mare del pentimento, staccandoci da qualsiasi collegamento con il mondo, che ci circonda. Non cercheremo, così, di fare nulla per l’altro Ebreo, per migliorare il mondo. Penseremo solo a noi stessi. Questo atteggiamento viene soprannominato: “Il Giusto in pelliccia”: uno che pensa a coprire solo se stesso, in modo di stare al caldo, mentre non gli importa nulla del mondo intorno a lui.

         NON OCCORRE COMBATTERE

       “Torniamo in Egitto” –  quando vediamo fino a che punto il buio si fa profondo, decidiamo che non abbiamo nessuna possibilità di confrontarci con esso. D’altro canto, sappiamo che la nostra funzione è di trovarci nella vita, “non per farne un deserto l’ha creata, ma perché sia abitata Egli l’ha formata” (Isaia 45, 18), e “Tuo malgrado sei vivo” (Massime dei Padri 4, 22), per cui noi non ci isoliamo dal mondo, ma restiamo, in generale, nello scoraggiamento e nella mancanza di vitalità. 

        “Combattiamo contro di loro” – noi non possiamo sopportare la grande oscurità e la bugia rappresentata dal mondo, e dedichiamo il massimo delle nostre forze a combattere questo buio.

        “Gridiamo a D-O” – diamo noi stessi completamente a D-O, leghiamo la nostra anima a D-O attraverso la preghiera, chiedendogli di fare quello che serve, per aggiustare il mondo.

  ANNULLARCI DAVANTI ALLA VOLONTÁ DI D-O

      La Torà ci dice che tutti questi atteggiamenti, anche se vi sono fra di essi alcuni che non vengono negati, non corrispondono alla volontà di D-O. Ogni cosa a suo tempo. Quando l’Ebreo è in cammino per ricevere la Torà, non si deve fermare, nemmeno per le cose più importanti. In quel momento non gli si richiede di combattere il buio e neppure di dedicarsi alla preghiera, per il bene del mondo. In quel momento gli viene richiesto di alzarsi e mettersi in cammino nella direzione che D-O gli indica.

        Il difetto che c’è, in ognuna delle quattro posizioni, è che esse si fondano sulla logica umana, mentre l’Ebreo deve fare la volontà di D-O, e non ciò che il suo intelletto reputa che sia giusto fare. Quando ci annulliamo di fronte alla volontà di D-O e andiamo nella via che Lui desidera, allora, anche se la strada fosse  coperta dall’oceano, esso si aprirebbe, grazie al nostro senso di sacrificio, e si trasformerebbe in una strada comoda e sicura.

Lascia un commento

Devi essere registrato per pubblicare un commento.