Un punto in alto e un punto in basso Pubblicato il 3 Agosto, 2017

Anima e corpo, sono apparentemente cose completamente distinte, con aspirazioni opposte e senza nulla che le colleghi. Il collegamento fra esse si stabilisce con una linea di ‘timore del cielo’.

Aleph_G“Io sono l’Eterno tuo Signore” (Devarìm 5:6)
La rivelazione Divina sul Monte Sinai agli occhi di tutto il popolo d’Israele ebbe inizio con le parole: “אנכי ה’ אלוקיך” / “Io sono l’Eterno tuo Signore” (“Anochi HaShem Elokecha”). La prima lettera con cui si stabilì quindi il collegamento fra il Santo, benedetto Egli sia, e il popolo d’Israele fu la lettera א / alef. Per questo essa rappresenta il simbolo dell’unione dell’uomo con il suo Creatore. Un aneddoto riguardante l’Admòr HaZakèn, il primo Rebbe di Lubavich, ci aiuterà a capire la forza di questa lettera. Esso è riportato nel libro ‘HaYomYom’, nel giorno 8 Adar 1: “Una volta l’Admòr HaZakèn chiamò un giovane allievo del Magghìd e gli disse, nella sua consueta cantilena: ‘Io ho la mizvà di “e le insegnerete ai vostri figli” (Devarìm 6:7). Tu hai la mizvà di mantenere e provvedere alla tua famiglia. Facciamo cambio. Io ti darò quel che ti serve per compiere la tua mizvà e tu insegnerai a mio figlio (che divenne poi l’Admòr HaEmzaì).’ A quel punto, il Rebbe spiegò il metodo d’insegnamento: ‘La prima cosa è insegnare le lettere, l’alefbet, e così via. Cos’è una alef? Un punto in alto, un punto in basso, ed una linea di ‘timore del cielo’ le unisce”.

Anima e corpo
L’Admòr HaZakèn continuò, spiegando che il punto in alto rappresenta l’anima e il punto in basso rappresenta il corpo. Queste due entità, anima e corpo, sono apparentemente cose completamente distinte, con aspirazioni opposte e senza nulla che le colleghi. Il collegamento fra esse si stabilisce con una linea di ‘timore del cielo’. I due punti della lettera א alludono anche a D-O e all’uomo. Il punto superiore rappresenta D-O, Che è illimitato, al di sopra di ogni possibilità di essere definito e compreso. Il punto inferiore rappresenta l’uomo inferiore, una creatura limitata. E il collegamento tra di essi si crea con la Torà e i precetti.

Impossibile da afferrare
D-O e l’uomo sono rappresentati proprio da un punto, un punto superiore e un punto inferiore. La caratteristica del punto è quella di non avere superficie e realtà. Per questo esso rappresenta il totale annullamento e l’assenza della sensazione dell’esistenza. D-O è alluso da un punto, poiché noi non abbiamo alcuna possibilità di afferrarlo e non sappiamo di Lui altro che un solo punto, e cioè che Egli esiste. Questo è il punto superiore. Anche l’uomo è rappresentato da un punto, poiché l’unica via che egli ha davanti per collegarsi a D-O è di essere come un punto: con una sensazione di totale annullamento, di non avere esistenza di fronte al Creatore. Questo è il punto inferiore.

Una linea di ‘timore del cielo’
Il collegamento fra l’uomo e il Creatore si crea attraverso una linea di ‘timore del cielo’: per mezzo della Torà e dei precetti. Quando un Ebreo studia la Torà di D-O e compie i suoi precetti, egli si trasforma da un ‘punto’ che non ha alcuna realtà, a una parte della lettera א di “Anochi HaShem Elokecha”. Questa è la base e l’inizio del Matàn Torà, ed è anche la base dell’educazione di un bambino Ebreo. Quando impiantiamo l’educazione su questa base, il bambino riceve le forze necessarie per crescere correttamente e uscire in seguito nel mondo, così da fare di esso una dimora per D-O benedetto. In virtù di una simile educazione, egli illuminerà tutto il mondo con la luce della Torà e dei precetti, riuscendo a permeare la creazione della consapevolezza che tutta la realtà invero è “Anochi HaShem Elokecha”.

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