La luna ci insegna Pubblicato il 10 Agosto, 2022

L'incredibile forza e potere che ha la nostra capacità di annullarci davanti all'Eterno, ci viene insegnata dalla luna: "Va' allora e diventa più piccola!"  

Del quindici del mese di Av (Tet vav be Av) è detto: “non ci furono giorni di festa per Israele come il quindici di Av…” L’Arizal spiega così questo detto: la grandezza di questa festa riguarda il fatto che in quel giorno la luna raggiunge la sua pienezza, e, poiché Israele è paragonato alla luna per il suo destino futuro di rinnovarsi come essa, la sua pienezza si riferisce alla completezza di Israele.

   Questo paragone con la luna suscita, però, una difficoltà per quel che riguarda l’insegnamento che ne dobbiamo trarre per il nostro servizio Divino. Fintanto che, dalla luna nuova al quindici del mese, la luce va continuamente  aumentando, l’insegnamento per il nostro servizio è chiaro: ‘si sale nella santità avanzando sempre più in alto’. Quando, però, nella seconda parte del mese, la luce cala progressivamente fino a sparire, cosa dobbiamo imparare riguardo al nostro servizio, dal momento che sappiamo che, nella strada della santità, solo si aumenta e non si diminuisce?

   Invero, vi è una differenza tra la mancanza di pienezza della luna nella prima parte del mese e quella della seconda. Nella prima parte del mese la mancanza di pienezza sta a dimostrare una ‘carenza’, dato che la luce della luna non ha ancora raggiunto la sua pienezza e deve ancora aumentare ed aggiungere luce. Nella seconda parte del mese, invece, la mancanza di pienezza della luna non viene a dimostrare una carenza, bensì in essa troviamo addirittura un vantaggio. Il perché di ciò lo si può comprendere da un detto della Ghemarà (Chulìn 60, 2): “Rav Shimon sottolineò una contraddizione. Un versetto dice: D-O fece i grandi luminari, e immediatamente il versetto continua: Il luminare maggiore ed il luminare minore. La luna disse al Santo Benedetto Egli sia: Sovrano del mondo, è possibile per due re fare uso della stessa corona? Egli rispose: Va’ allora e diventa più piccola!”

   Questo ‘rimpicciolire se stessa’ rivela la qualità della luna ed è ciò che noi dobbiamo imparare da essa: bitùl (l’annullare se stessi come entità a se stante e riconoscere che l’unica realtà esistente è D-O, che comprende tutto e dinnanzi al quale tutto si annulla). Bitùl è la qualità che deve caratterizzare il servizio di Israele, come è detto: “..al contrario, tra tutti i popoli voi siete il popolo più esiguo” (Vaetchannàn 7,7), che Rashi commenta come ‘rimpicciolite voi stessi’, cioè la qualità del bitùl.

   Quando il servizio dell’Ebreo è del tipo della luna nella sua pienezza, si intende che la sua luce splende in modo rivelato e con tutta la sua potenza, sia per quel che riguarda se stesso, sia per quel che riguarda la sua influenza sugli altri, cosa che, però, può far nascere nell’individuo la sensazione dell’importanza della propria personalità, che tutto, cioè, dipenda da lui, che tutto sia per merito suo. Perciò questo servizio deve essere seguito ed accompagnato da quello del bitùl (“Va’ allora e diventa più piccola!”) Non è la luce che va ridotta, poiché anzi bisogna sempre aggiungere ed aumentare luce e santità nel mondo; il cambiamento è solo per ciò che riguarda la sensazione, che accompagna il servizio.

    Bisogna che la meravigliosa possibilità che l’Ebreo ha di illuminare con il suo servizio il suo ambiente, non venga sentita come un proprio attributo personale, che lo fa emergere come entità autonoma ed indipendente di fronte a D-O. Per questo, l’ordine fisso del servizio dell’uomo è quello che fa seguire al completamento di ogni nostro atto del servizio Divino, che porta alla rivelazione di luce, un lavoro di bitùl che annulli la nostra sensazione di esistere e riuscire di per noi, esattamente come alla fase ascendente della luna segue sempre quella discendente.

  Anche nella seconda parte del mese, perciò, il servizio è dell’ordine di aggiungere ed aumentare, ma questa volta per quel che riguarda il bitùl, il cui fine ultimo è molto più elevato di quello del servizio della prima parte del mese. L’aumento di luce, infatti è qualcosa di legato alla realtà rivelata, mentre l’aumento nel bitùl, supera i limiti della realtà rivelata e porta ad un’elevazione che non ha paragone in confronto a quella della luce. La luce infatti è soltanto un prodotto, mentre il bitùl ci porta direttamente alla Fonte, ci porta a rivelare la nostra  unione con la Fonte stessa della luce, ossia l’Essenza stessa del Santo Benedetto Egli sia.

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