12 Nisan 5784 - Sabato, 20 aprile 2024



È uscito l’ultimo numero di


11 Nissàn Pubblicato il 19 Aprile, 2024

Il giorno del compleanno è un giorno speciale. L’undici di Nissàn, è il compleanno del Rebbe ed il significato di ciò riguarda e tocca tutti noi. La gioia che ne deriva, è la più grande.


“E costruì per noi il Tempio” Pubblicato il 19 Aprile, 2024

Il legame interiore ed essenziale fra D-O e il popolo d’Israele è un legame basato su una scelta che và al di là di qualsiasi logica.


Oltre i limiti Pubblicato il 18 Aprile, 2024

L’ultimo Sabato prima di Pèsach, Shabàt HaGadòl, ricorda un miracolo, che insegna fino ad oggi il potere che ha l’Ebreo, quando è collegato al Moshè della generazione, di superare i limiti della natura e del mondo, al punto di veder trasformarsi gli ostacoli del mondo stesso in un aiuto manifesto per l’attuazione della volontà Divina nel mondo.


I quattro figli Pubblicato il 18 Aprile, 2024

ארבעה בנים

Nella futura Redenzione, tutti vi parteciperanno, persino il malvagio, il secondo dei quattro figli che pongono le loro domande, nell’Haggadà del Sèder di Pèsach. Nonostante all’uscita dall’Egitto questi non sarebbe stato redento, quando arriverà Moshiach, invece, senz’altro sarà redento con tutti, a prescindere dalla sua condizione.


Mezzanotte Pubblicato il 17 Aprile, 2024

mezzanotte

Perché Moshè indicò l’ora nella quale si sarebbe verificata la piaga dei primogeniti, l’ultima piaga prima della liberazione dall’Egitto, cosa che non aveva fatto per nessun’altra delle altre piaghe? Perché, poi, gli Ebrei dovettero cercare protezione da quest’ultima piaga, segnando le loro porte, mentre non ebbero bisogno di prendere alcuna precauzione rispetto alle nove precedenti?


I quattro bicchieri Pubblicato il 16 Aprile, 2024

La Torà usa quattro diverse espressioni per descrivere la redenzione del popolo Ebraico dall’Egitto, e i quattro bicchieri di vino che si bevono ogni anno, nella sera del sèder di Pèsach, corrispondono proprio a queste quattro espressioni. Anche nell’ultimo giorno di Pesach, durante la ‘Seudàt Moshiach’, si bevono i quattro bicchieri.


La ‘disgrazia’ che si rivela essere una benedizione Pubblicato il 15 Aprile, 2024

Ogni azione del Santo, benedetto Egli sia, qui nel mondo, è per il bene. Anche se talvolta sembra venga fatto alcunchè di non buono, alla fine si rivela che era per un buon fine.


Il Nome di Moshaich Pubblicato il 14 Aprile, 2024

Alla domanda posta dai nostri Saggi: “Qual’è il nome di Moshiach?” essi rispondono “La zaraàt (lebbra) della Casa di Rabbi.” Questa è una cosa molto difficile da comprendere. Come può essere che il nome di Moshiach, colui che darà inizio alla Redenzione e che è associato quindi all’apice della vita e della vitalità, sia collegato alla zaraàt, che richiama la morte e l’esilio?


Matzà sorvegliata, fatta a mano Pubblicato il 11 Aprile, 2024

Conoscendo il valore e l’unicità della matzà sorvegliata, fatta a mano, ogni Ebreo si preoccuperà di averla sulla sua tavola la sera del Sèder di Pèsach, ed anche in tutti i successivi giorni della Festa.

  


Il mese innovativo Pubblicato il 9 Aprile, 2024

È una coincidenza il fatto che il termine Ebraico per mese, chòdesh, sia intimamente collegato alla parola “innovazione”, chidùsh? La prima mizvà citata nella Torà è la santificazione del nuovo mese, il mese di Nissàn, il mese della redenzione dall’Egitto. Vi è una profonda ed intima connessione fra la santificazione del mese, chòdesh, e l’innovazione, chidùsh, della Redenzione.


Nissàn, il mese dei miracoli Pubblicato il 8 Aprile, 2024

Il mese di Nissàn, che stiamo per accogliere, ci insegna che l’Ebreo può scegliere di rimanere nei limiti della natura, dimenticando la sua essenza Divina, oppure può scegliere di rivelarla, scoprendo così, che nulla può opporsi o ostacolare la sua libertà, come nulla può limitare D-O Stesso. D-O, la Torà e l’Ebreo sono una cosa sola. La vera natura dell’Ebreo è miracolosa di per sè, e Nissàn ci aiuta a rivelarla.


Il nostro potere di ‘creare’ Pubblicato il 7 Aprile, 2024

La relazione fra D-O ed il popolo Ebraico è un’unione complessa e dinamica, che produce vitalità. Il frutto finale sarà la Redenzione. (Tratto dall’ultimo numero di ‘Tempo di Gheulà’)


Tenersi pronti Pubblicato il 3 Aprile, 2024

Il ‘sacrificio pasquale’ ci insegna come dobbiamo comportarci, per essere pronti ad uscire nella Gheulà, subito!


Il segreto del numero ‘otto’ Pubblicato il 2 Aprile, 2024

Sheminì: nell’ottavo giorno, al termine dell’inaugurazione del Santuario nel deserto, gli Ebrei godettero della rivelazione Divina, una Luce Infinita, trascendente, che potè scendere nel mondo, proprio in quel giorno. Qual’è il significato di quell’ottavo giorno e che parte ha l’Ebreo in questa rivelazione dell’Infinito?


Custodire il Tempio Pubblicato il 1 Aprile, 2024

The-Messianic-Age

Ogni Ebreo rappresenta un santuario in cui far risiedere la Presenza Divina, e non solo lui stesso, ma anche la sua casa e tutti gli altri oggetti che egli possiede e coi quali serve D-O. La Torà ci insegna la necessità particolare per noi di custodire, dare rilevanza, onore e rispetto ad ogni aspetto del nostro servizio Divino.