18 Nisan 5784 - 26 Apr 2024 Fri

Un Pensiero al Giorno (HaYomYom)


Giovedì                                                       17 Nissàn                                             5703

                2° giorno dell'omer

"Chiunque si dilunga nel racconto dell'esodo dall'Egitto, questa persona (harèi...

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“Bechukkotài”, come lettere scolpite. Pubblicato il 10 Maggio, 2023

lettere[1]

Materia e spirito sono un’unica cosa, come sarà evidente nella Gheulà. La via per rivelare ciò, è vivere la Torà ed i suoi statuti in modo da esserne compenetrati in un’unione inscindibile, come le lettere scolpite formano un tutt’uno con la pietra stessa.


Il numero tre: la vera pace. Pubblicato il 29 Maggio, 2022

Il numero uno rappresenta l’espressione più semplice del concetto di unità, eppure, è il numero tre a rappresentare la vera unità, un’unità che comprende in sè, inevitabilmente, la condizione per la vera pace.


Prepararsi al dono della Torà Pubblicato il 19 Maggio, 2022

D-O, creando gli uomini, ha dato loro la facoltà di avere opinioni differenti, e in questo modo ha consentito la possibilità del formarsi di contrasti di opinione, cosa che potrebbe portare ad una mancanza di rispetto dell’uno verso l’altro e ad una divisione. Ma l’intenzione Divina in ciò, è proprio quella che si arrivi invece ad una pace e ad un’unione tali, che vadano al di là della differenza di opinioni.


Moshè Rabèinu davanti agli angeli Pubblicato il 7 Giugno, 2019

mathan torah

Quando l’Ebreo affronta la sua inclinazione al male e lotta contro tutte le difficoltà che il mondo gli oppone, egli fa di questo mondo materiale una dimora per D-O benedetto.


Matàn Torà: il ‘riposo’ e la Gheulà Pubblicato il 5 Giugno, 2019

Quando la Torà penetra la nostra esistenza, rivelandosi come la nostra propria essenza, essa diventa il filo che unisce tutte le nostre azioni, in un mondo di unità, che è il vero ‘riposo’.


Cinque ‘kolòt’ nel Matàn Torà Pubblicato il 24 Gennaio, 2019

Con il Dono della Torà, D-O ci ha rivelato i livelli più elevati, e quando l’Ebreo si occupa di Torà, egli raggiunge non solo la santità relativa ai limiti della Creazione, ma anche quella più elevata, appartenente a D-O Stesso, che trascende del tutto i limiti della Creazione.


Parole egiziane nei dieci Comandamenti?! Pubblicato il 1 Febbraio, 2018

Anochi

Non è sufficiente che l’Ebreo si impegni nella Torà, nella preghiera e nell’adempimento dei precetti. Egli deve santificare anche la sua vita materiale quotidiana, così che anche in essa si possa rivelare la santità. In ciò si esprime lo scopo di tutta la Torà.


Un punto in alto e un punto in basso Pubblicato il 3 Agosto, 2017

Aleph_G

Anima e corpo, sono apparentemente cose completamente distinte, con aspirazioni opposte e senza nulla che le colleghi. Il collegamento fra esse si stabilisce con una linea di ‘timore del cielo’.


Senza infrangere le leggi della natura Pubblicato il 16 Febbraio, 2017

Quando la Torà viene trasmessa tramite Moshè, essa permette all’uomo, così come egli è, di ricevere la parola di D-O e di fare del mondo una “dimora” per il Santo, benetetto Egli sia.


Per cominciare ‘faremo’, e poi ‘ascolteremo’ Pubblicato il 20 Maggio, 2015

Quando gli Ebrei dichiararono la loro completa sottomissione a D-O, dicendo ‘faremo e ascolteremo’, gli angeli legarono loro due corone.