Storia di un uovo Pubblicato il 23 Aprile, 2012
Qualche volta la fame gioca brutti scherzi. Chi direbbe infatti che per essersi mangiati un uovo, si potrebbe anche andare in rovina. Sentite un po' cosa è successo un giorno, nei tempi antichi...
“A patto che tu me lo renda entro tre giorni. Se no, mi ripagherai di ogni guadagno che avrei potuto trarre dall’uovo, fino al giorno che me lo renderai”, fu la risposta dell’uomo. Senza pensarci l’Ebreo accettò e divorò il suo uovo.
Passò del tempo, e l’accordo fu dimenticato. Dopo alcuni anni, colui che aveva prestato l’uovo andò a reclamare i suoi diritti. “Tu non mi hai restituito l’uovo, ed ora, dopo tutto questo tempo, la faccenda ti costerà cara! Da quell’uovo sarebbe potuto nascere un pulcino che, una volta cresciuto, avrebbe fatto molte altre uova dalle quali sarebbero nati molti altri pulcini, che a loro volta…. Mi segui?”
L’Ebreo, restò terrificato dalla situazione che si era creata. Era la rovina! Dopo lunghe discussioni, i due decisero di rivolgersi a Re Davide, per chiedere un giudizio. Questi però, dopo aver dato loro ascolto, li pregò di ritornare solo l’indomani per la risposta. Il piccolo Salomone, intanto, il figlio di Re Davide, che aveva allora solo dieci anni e che aveva sentito tutto, decise di aiutare il povero Ebreo con un consiglio.
Si trattava di cuocere dei piselli, farli seccare e poi, il mattino dopo, seminarli davanti al re.Così fu. Il re, meravigliato, chiese all’Ebreo perché seminasse fuori stagione, e per di più dei piselli cotti. L’Ebreo disse allora: “Perché no, Sua Maestà!? Se un uovo sodo può produrre una gallina, perché non dovrebbe crescere qualcosa da questi piselli cotti?” Il Re Davide, si rese conto allora che la contesa riguardava un uovo sodo e da un uovo sodo non può nascere nulla! Grazie alla saggezza del piccolo Salomone, l’Ebreo non ebbe che da restituire… un uovo sodo!
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