Un dollaro del Rebbe per la vicina Pubblicato il 29 Marzo, 2012

In fondo era solo un sogno, ma, quando si sogna il Rebbe, è chiaro che non si tratta di un caso, ma di un messaggio preciso e, quando lo si segue, si vedono miracoli...

Questa è la storia di un miracolo incredibile, che ha avuto luogo in un palazzo di via Levi Eshkòl, a Kiryàt Ono, e che ha lasciato sotto shock tutti i vicini e l’intera comunità. Tutto cominciò con un sogno, che Shlòmo Glaster fece, qualche estate fa. Nel sogno, il Rebbe gli chiedeva di consegnare ai vicini del quarto piano un dollaro, che il Rebbe stesso gli aveva dato in passato. Shlòmo, che non aveva nessun particolare contatto con i vicini, tranne che qualche breve saluto sulle scale, non diede  importanza al sogno. Alcuni giorni dopo, però, ricordatosene, lo raccontò alla moglie, Ester. Anch’essa non pensò si dovesse farne qualcosa, se non che, passato qualche giorno, un venerdì sera, mentre il marito era in sinagoga, le capitò di ripensare al sogno, e, per un qualche motivo, cominciò a sentirsi a disagio per non aver realizzato né lei, né il marito, la richiesta del Rebbe.

      Presa dall’impulso del momento, Ester decise di consegnare il dollaro a Masal, la sua vicina. Per essere sicura di non cambiare idea, Ester salì subito da lei, per raccontarle il sogno e dirle che avrebbe ricevuto il dollaro all’uscita dello Shabàt. Data la scarsa familiarità, che Ester aveva con la vicina, non le fu facile presentarsi così, alla sua porta. Si fece comunque coraggio e bussò. Masal aprì la porta e sul suo viso erano evidenti i segni di una grande tristezza. Essa restò molto sorpresa nel vedere Ester, ed ancora prima di sentire le ragioni dell’inaspettata visita, la invitò ad entrare con grande cordialità.

     Masal accolse Ester come un angelo caduto dal cielo e subito le raccontò di come sua figlia, che abitava con lei, si fosse ammalata gravemente e i dottori non le lasciassero più speranze. Si trattava di un tumore maligno, che doveva essere asportato chirurgicamente, se non che, i terribili trattamenti ai quali l’ammalata aveva dovuto sottoporsi, l’avevano indebolita al punto tale da non poter sopportare un’operazione. Non avendo più soluzioni per lei, i dottori l’avevano rimandata a casa, ed essa era tornata, appunto, da poche ore. Masal raccontò come la figlia ormai non si reggesse più in piedi, e per questo avevano ordinato per lei una sedia a rotelle.

     Ester realizzò, allora il significato del sogno e ne parlò a Masal. Le spiegò anche l’importanza e la particolarità dei dollari del Rebbe e le promise di tornare con uno di essi, alla fine dello Shabàt. Ester spiegò inoltre il significato della benedizione di uno Zadìk e che, per essere in grado di riceverla, bisogna fare qualcosa per meritarla. Masal allora, che già accendeva le candele di Shabàt, decise di aggiungere qualcosa al suo Servizio Divino, ed in particolare di recitare lo “Shemà” tutte le mattine. Uscito lo Shabàt, Ester consegnò a Masal il dollaro e un libro di preghiere, da cui potesse recitare lo “Shemà“.

    Dieci giorni dopo, uscendo dal suo appartamento, Ester vide, con sua grande meraviglia, la figlia della vicina del quarto piano trasportare pesanti borse della spesa, nonostante fosse stata così debole, da non reggersi in piedi! Quello stesso giorno Ester incontrò Masal che, piena di gioia, le disse che sua figlia stava bene. La stessa sera che aveva ricevuto il dollaro, glielo aveva messo sotto il cuscino, e, improvvisamente, le sue condizioni cominciarono miracolosamente a migliorare. Essa riguadagnò le forze, fino ad essere in grado di lasciare il letto e di camminare da sola. Tutto ciò era molto lontano dalle previsioni dei dottori. Dopo una settimana le sue condizioni erano tali da permetterle ormai, secondo i medici, di essere sottoposta alla delicata operazione, che fu quindi programmata per la settimana successiva. Due giorni dopo, dagli esami clinici cui fu sottoposta, in vista dell’operazione, emersero risultati che lasciarono i dottori completamente scioccati. Il tumore si era ristretto e stabilizzato, cosa che non era mai capitato loro di vedere, e tutto ciò in un tempo assai breve e senza nessuna apparente ragione. La figlia fu presto dimessa dall’ospedale e Masal non stava in sé dalla felicità di aver riguadagnato sua figlia e non finiva di ringraziare Ester. “Tutto merito del dollaro del Rebbe!”, le ricordò Ester.

      Masal iniziò da allora ad osservare la kasherùt ed altre mizvòt, ed il sorriso tornò sul suo viso. La storia fece il giro di tutto il vicinato e molti, increduli, vennero a vedere di persona i protagonisti. La fede di molti ne risultò rafforzata e da allora molti cominciarono a conoscere il Rebbe e sono in tanti quelli che ora vengono da Shlomo ed Ester Glaster, per scrivere al Rebbe e riceverne benedizioni.

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