Un volto amico, come un padre Pubblicato il 29 Marzo, 2012
L'annuncio alla famiglia di voler sposare un ragazzo non Ebreo era stato dato, e nulla sembrava poterle far cambiare idea, finché, il comparire di quel volto...
In una delle notti seguenti, mia cugina fece un sogno che la colpì molto: un uomo dal volto particolare, con una barba bianca ed uno sguardo profondo negli occhi, le si rivolse con una voce piacevole e le disse: “Figlia mia, ripensa a quello che stai per fare, figlia mia, ti è vietato sposare un ‘goi‘ “. Nonostante il sogno, che si ripeté per più notti, l’avesse molto turbata, mia cugina non pensò di cambiare i propri programmi. Fu durante il viaggio di ritorno, quando l’aereo atterrò all’aeroporto Kennedy, a New York, che mia cugina incontrò un gruppo di “Chabadnikim“, che stava distribuendo materiale di propaganda di Ebraismo, sul quale spiccava la foto di un volto che…
Mia cugina non poté trattenere un urlo di sorpresa. Chi era quell’uomo, quello stesso uomo che le era apparso in sogno e le aveva parlato? Porse la domanda ad uno dei giovani e seppe, allora, che si trattava del Rebbe di Lubavich, che li aveva inviati proprio lì, a compiere la loro missione di propaganda. – Come lo posso incontrare? – chiese immediatamente mia cugina. – Devi andare a “770” le dissero, fornendole l’indirizzo esatto. Come arrivò, vide il Rebbe uscire ed avviarsi verso la macchina. Gli si avvicinò, allora, e, in quel momento, il Rebbe si fermò, si girò a guardarla e con un sorriso paterno le disse: – Ti aspettavo, figlia mia. Sappi che ti è vietato sposare un ‘goi‘. Devi costruire una casa sulla base della santità e della purezza.-
Non ci volle altro. Grazie a D-O, mia cugina rinunciò ai suoi progetti e, non molto tempo dopo, incontrò un giovane Ebreo, timorato di D-O, col quale costruì una famiglia sulla base della Torà e delle mizvòt.
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