Una benedizione per ‘Rivka’, che vale per due! Pubblicato il 29 Marzo, 2012

Per una futura madre, ricevere una benedizione da parte del Rebbe è certamente il dono più bello. Quella volta, però, non si trattò solo di una benedizione, ma di un vero e proprio miracolo!

Esther Belinow, che da anni dedica con gioia il suo tempo e le sue energie alla diffusione dell’Ebraismo e della Chassidùt a Milano, secondo le direttive del Rebbe, racconta: “Qualche anno fa, ricevetti  dalla comunità degli Ebrei Persiani, con la quale avevo frequenti contatti, la richiesta di dare una lezione di Torà durante un incontro di donne, organizzato per festeggiare la buona notizia di una delle partecipanti,  la signora Sandy Moradi che, dopo molti anni di matrimonio, finalmente, attendeva un bambino. Sapendo che il Rebbe chiede di tenere privata la notizia di una gravidanza fino al quinto mese, per proteggerla da qualsiasi influenza negativa, sperai che la donna in questione avesse già passato quella data. Accettai comunque la proposta con entusiasmo, grata dell’occasione che mi veniva data di trasmettere parole di Torà, ed in particolare di poter recapitare alla futura madre una benedizione speciale del Rebbe.

   Più volte nella mia vita, ho avuto il privilegio di ricevere una lettera dal Rebbe, e sempre la cosa mi ha procurato una grande gioia ed una grande forza, riconoscente per tutte le benedizioni contenute e per la loro puntuale realizzazione. Sapevo, quindi, che il contributo migliore che potevo dare a quella futura madre era proprio una di quelle lettere. Certo non immaginavo che il Rebbe aveva già pensato a quella donna! Ma ecco come si svolsero i fatti.

    Cercando fra le varie lettere del Rebbe, ne trovai una, datata il 3 di Adàr del 5726 (23 febbraio, 1966), che sembrava adattarsi perfettamente al caso in questione. Si trattava di una lettera che, appunto, si riferiva ad una gravidanza. Mentre mi recavo a stamparne una copia, l’occhio mi cadde sulla data e, all’improvviso, cominciai a sentire che qualcosa non andava. Cercai di capire che cosa mi desse fastidio, quando realizzai che quella lettera era stata mandata nel periodo in cui avevo subito delle complicazioni in una gravidanza, che avevano portato, purtroppo, ad un conseguente aborto. Ora non mi sembrava più una buona idea portare proprio quella lettera. Dalla data, infatti, sembrava che il Rebbe avesse mandato una benedizione per un bambino che non era mai nato. Dopo un attimo di riflessione, però, decisi di allontanare quei pensieri negativi, e di vedere quella benedizione del Rebbe solo come un buon auspicio per quella futura madre, per una perfetta gravidanza ed un parto facile ed a suo tempo.

   Quando, dopo averne fatto una copia, riportai la lettera a casa, cominciai a notare altri particolari, cui non avevo mai fatto caso prima e che mi rivelarono il compiersi di un vero e proprio miracolo davanti ai miei occhi.  Con mia grande sorpresa, infatti, scopersi che quella lettera, che portava un timbro postale che testimoniava la sua partenza dagli Stati Uniti il 16 marzo, 1966, ne portava un altro, che dimostrava come essa fosse giunta effettivamente a destinazione, in Italia, il 19 novembre del 1968, ben due anni dopo! Di fatto, io avevo ricevuto quella lettera quattro giorni prima della nascita di mia figlia (Sheina) Rivka bat Esther (Hadassa). In breve, realizzai che quella benedizione era stata data per mia figlia, Rivka bat Esther, e che, pur recando quella lettera la data di due anni prima, essa era arrivata al momento giusto!

     Ora ero certa di aver scelto la lettera ‘giusta’, ma ancora non sapevo quanto fosse ‘giusta’! Arrivò finalmente il giorno della lezione. Entrai in un ambiente festoso, in cui si percepiva perfettamente la gioia condivisa da tutte le amiche della futura madre, per il lieto evento che si apprestava. L’unica assente era proprio la protagonista, che quel mattino non si era sentita molto bene. Alla conclusione della lezione, che fu seguita con partecipazione ed interesse, mi preparai a raccontare la catena di eventi connessi alla lettera, che mi apprestavo a consegnare nelle mani della suocera e della madre della donna festeggiata. Dopo aver letto ad alta voce la lettera, chiesi quale fosse il nome della futura madre.”Rivka bat Esther” mi fu risposto e qui, mi sentii completamente stordita dalla grandezza di quello che stava succedendo. Ho sempre creduto nella Divina Provvidenza, ma mai come quella volta potei vedere in modo chiaro come essa operi secondo strade misteriose e meravigliose, che tengono conto anche dei minimi dettagli.

   Tutte le donne presenti rimasero profondamente colpite, quando descrissi loro il susseguirsi degli eventi: la mia recente scoperta relativa alle date di questa lettera, di cui, in tutti quegli anni, non mi ero mai resa conto; il fatto che essa fosse rimasta bloccata nel circuito postale per due anni, per poter arrivare, di fatto, quattro giorni prima della nascita di mia figlia, Rivka bat Esther, e ricomparire proprio ora, per portare la sua benedizione ad un’altra Rivka bat Esther!

   Qualche giorno dopo, mi capitò di raccontare questa storia ad una mia amica che, dopo la morte di sua suocera, la signora Rivka Ganzburg di santa memoria, aveva preso il suo posto nel compito da lei intrapreso con amore e dedizione, di distribuire bossoli  per la carità ai componenti della sua comunità, dando particolare attenzione alle donne che non avevano ancora figli, molte delle quali, grazie alla mizvà della carità, meritarono poi effettivamente la benedizione di avere figli. Fu allora che scoprii che la mia amica conosceva quella Rivka bat Esther, alla quale solo sei mesi prima aveva consegnato un bossolo per la carità, come auspicio per una prossima gravidanza! A Purim del 5763, Rivka bat Esther diede alla luce tre splendidi gemelli: Mordechai, Esther e Chana. Fortunati noi, che abbiamo meritato un simile Rebbe, che non smette di pensare a noi neppure per un istante, ed è capace di mandarci la sua benedizione nei modi più incredibili ed impensabili, ma sempre puntuale!”

Alla conclusione di questa storia, vogliamo aggiungere la notizia di una piacevole novità: Esther Belinow, in collaborazione con  Ghitti Bechor, ha iniziato una serie di incontri per le donne che abitano a Milano e anche per quelle che vorranno venire da più lontano, ogni martedì mattina, dalle h.10,30 alle h. 13, nella sinagoga BETH HALEVI di via Soderini 21, dove, in una piacevole e calda atmosfera, si potrà studiare Torà e Chassidùt, scambiarsi esperienze e ricevere un grande arricchimento spirituale e forze rinnovate da trasmettere alla propria famiglia e a tutti coloro, che ne hanno bisogno. E allora… cosa aspettate?

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