Servire D-O deve comportare uno sforzo Pubblicato il 21 Novembre, 2019
Il servizio spirituale di ogni Ebreo è quello di purificare il luogo in cui si trova, con lo studio della Torà e l’adempimento dei precetti, fino a diventare lì il padrone, così come lo si diventa solo quando l’acquisto viene fatto pagandone l’intero prezzo.
La grotta di Machpelà
Quando nostro Padre Avraham volle seppellire sua moglie Sara nella grotta di Machpelà, i figli di Chet gli dissero: ‘tu sei fra noi un principe di D-O, seppellisci il tuo morto nella migliore delle nostre tombe’ (Bereshìt 23:6). Essi gli offersero la grotta di Machpelà in regalo, gratuitamente. Nostro Padre Avraham non accettò questa offerta. Egli si ostinò a voler pagare per la grotta di Machpelà: ‘Che mi dia la grotta di Machpelà… a prezzo pieno’. Rashi spiega le parole ‘a prezzo pieno’: per l’intero suo valore. Avraham pagò il prezzo completo, per tutto il valore del campo. Se avesse ricevuto quel luogo in regalo da Efròn, questi avrebbe conservato ancora una qualche presa su di esso, anche dopo esser passato nelle mani di Avraham. Per questo Avraham pretese di pagare, e pagò tutto il prezzo, così da scollegare ed evitare qualsiasi futuro legame tra la grotta di Machpelà e i suoi precedenti proprietari. Così fece anche re Davìd, dopo aver conquistato Gerusalemme in guerra. Gerusalemme era già stata conquistata da lui ed era divenuta un suo possesso, ma egli non si accontentò di questo, né volle ricevere il luogo (dove sarebbe sorto il Tempio) in dono dal re Aravna. Davìd pretese di pagare ad Aravna il prezzo pieno per quel luogo, così da assicurarsene il diritto di possesso assoluto.
Anche noi dobbiamo pagare il prezzo intero
Il servizio spirituale di ogni Ebreo è quello di purificare il luogo in cui si trova, con lo studio della Torà e l’adempimento dei precetti, fino a diventare lì il padrone, così come lo si diventa solo quando l’acquisto viene fatto pagandone l’intero prezzo. Come Avraham pagò il prezzo pieno del campo, così è richiesto ad ogni Ebreo di pagare tutto il prezzo, e cioè di affaticarsi, sforzarsi, impegnarsi al massimo nel proprio servizio spirituale. Che non succeda che l’Ebreo dica a se stesso: ‘Sono stato dotato di buone capacità, tutto mi arriva facilmente e non è necessario che io mi sforzi’. Come nostro Padre Avraham e re Davìd rifiutarono di ricevere le cose con facilità, evitarono di accettare regali, si ostinarono a pagare il prezzo pieno, e solo allora si annullò ogni diritto di possesso dei proprietari precedenti, così deve essere anche per noi, nel nostro servizio spirituale. Solo con grande sforzo e fatica riusciremo a purificare veramente il nostro ambiente. Per compiere i precetti è necessario affaticarsi!
(Riassunto da Likutèi Sichòt, vol. 10, pag. 60 – 64)