Il 9 di Av e Moshiach Pubblicato il 25 Luglio, 2023

L'energia particolare del 9 di Av, giorno della nascita di Moshiach, genera un nuovo impulso per l'avvento della Redenzione. La consapevolezza di ciò ci potrà aiutare a vivere questo giorno in modo diverso, rivelando il suo grande bene, che oggi è ancora nascosto.  

La particolare energia di Tishà BeAv
I nostri Saggi insegnano, che Moshiach è nato a Tishà BeAv (il 9 di Av). Questa non è semplicemente la descrizione di un evento del passato. Al contrario, ciò significa che, ogni anno, il 9 di Av genera un nuovo impulso per l’avvento della Redenzione.
Per capire meglio: il compleanno è, per citare i nostri Saggi, un momento in cui ‘mazalò govèr’, il mazàl della persona è forte, la sorgente spirituale della sua anima, cioè, irradia con tutta la sua forza. Il compleanno  di Moshiach è,  perciò, un momento in cui egli, e la Redenzione  che è  associata  a lui, ricevono una forza rinnovata. E ciò avvicina il momento in cui la Redenzione si rivelerà completamente.
La Redenzione è generalmente descritta come: “la vera e completa Redenzione”. “Completa” implica il fatto, che essa riguardi e comprenda ogni elemento dell’esistenza ed includa ogni singolo Ebreo. Qui, si trova una delle differenze fra la Redenzione futura e quelle che l’hanno preceduta, nel corso della nostra storia. Nell’esodo dall’Egitto, gli Ebrei che non furono trovati meritevoli di essere redenti, morirono durante la piaga dell’oscurità. Analogamente, nel ritorno a Siòn condotto da Ezra, la maggior parte del popolo Ebraico rimase in Babilonia. La futura Redenzione, invece, comprenderà tutti i membri del nostro popolo: ogni singolo Ebreo lascerà l’esilio.

Per chi pregò Moshè?
Questo concetto fa luce su un interessante racconto, riportato dalla Torà. All’inizio della parashà di Vaetchannàn, Moshè rivela al popolo Ebraico, come egli avesse implorato D-O di poter entrare nella Terra d’Israele. Anche dopo che D-O rigettò la sua richiesta, egli continuò a pregare, fino al punto in cui D-O gli disse: “Smettila, non continuare a parlarMi di questo argomento.”
(È altamente improbabile, poi, che, persino dopo questo comando, Moshè abbia effettivamente cessato di pregare. Il suo desiderio – ed è questo, di fatto, il vero desiderio di ogni Ebreo – di entrare nel paese, non aveva limiti e, per questo, egli lo perseguiva con auto-sacrificio. Si può pensare che, anche quando egli fu sul monte Nevò, per guardare, da lontano, l’intera Terra Promessa, prima della sua morte, egli ancora pregasse, per potervi entrare.)
Per chi pregava Moshè? Se si fosse trattato solo di se stesso, si può pensare che la sua preghiera sarebbe stata accolta. Le preghiere di ogni Ebreo, e senz’altro quelle di uno zadìk (giusto), hanno un’immensa forza. I nostri Saggi, infatti, dicono: “Lo zadìk decreta, e D-O adempie.”

Un pastore del Suo popolo
Moshè, però, non si preoccupava di se stesso. Egli viene descritto dai Saggi, come un “pastore del popolo Ebraico”. Secondo ciò, egli non poteva, certo, concepire il proprio futuro, senza il suo gregge. Dal momento che era stato decretato, che la sua generazione sarebbe morta nel deserto, Moshè non poté, né, tanto meno, volle considerare di entrare nella Terra d’Israele senza di esso. Come avrebbe potuto lasciare dietro di sé il suo gregge? La sua preghiera fu, piuttosto, per l’intero popolo d’Israele, affinché D-O gli permettesse di condurlo nella Terra d’Israele e, con ciò, di iniziare la Redenzione finale.

Una scintilla di Moshè in ogni Ebreo
Questi concetti riguardano anche noi, nel nostro tempo presente. Le preghiere di Moshè per la Redenzione non sono solo un fatto, che appartiene alla storia. Esse sono, piuttosto, forze attive, oggi, per avvicinare la Redenzione. Inoltre, nell’anima di ciascun Ebreo, esiste una scintilla di Moshè. Questa scintilla stimola ogni Ebreo, spingendolo a pregare per la Redenzione, a gridare ‘Ad Matài!’ (‘Fino a quando!’): “Quanto ancora dobbiamo aspettare in esilio?”
Questa preghiera sarà senz’altro esaudita nel futuro più vicino, e, insieme a Moshè Rabèinu ed all’intero popolo Ebraico, insieme ad ogni singolo Ebreo, noi entreremo nella Terra d’Israele, nella vera e completa Redenzione. Possa ciò accadere, subito!

(Adattato da un discorso del 12 di Menachem Av, 5751)

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