La Terra d’Israele si conquisterà da sola Pubblicato il 30 Novembre, 2022
Nel tempo della redenzione tutta la terra d’Israele verrà consegnata nelle mani del popolo d’Israele, senza alcun bisogno di combattere o di disputare. E già ora, ancor prima della redenzione, quando gli Ebrei si mantengono saldi e decisi, così come dovrebbero, sul loro diritto Divino alla Terra d’Israele, e dicono ai gentili, con parole che vengono dal cuore, parole di verità sentite nel profondo, che questa è l’eredità che il Creatore del mondo ha dato loro, tutte le loro pretese svaniranno.
La Terra d’Israele si conquisterà da sola
“La terra sulla quale sei coricato darò a te e alla tua discendenza” (Bereshìt 28:13)
Quando Yacov partì da Beer Sheva, nel suo viaggio verso Charàn, si fermò a pernottare al monte Morià. Lì, D-O gli si rivelò, dicendogli: “La terra sulla quale sei coricato darò a te e alla tua discendenza”. In proposito, Rashi porta l’interpretazione della Ghemarà: “D-O raccolse sotto di lui tutta la Terra d’Israele, indicandogli così, che per i suoi figli essa sarebbe stata facile da conquistare.” Anche ad Avraham Avìnu fu detta una cosa simile, con la differenza che Avraham dovette svolgere un’atto pratico: “Alzati e percorri il paese in lungo e in largo, poiché a te lo darò” (Bereshìt 13:17). In proposito, la Ghemarà dice che lo scopo di questo comando fu “perché (così) per i suoi figli sarebbe stato facile da conquistare”. Percorrendo il paese, Avraham Avìnu stabilì il suo possesso su di esso e ne rese più facile la conquista ai suoi figli.
Con la massima facilità
Vi è però una distinzione fra Avraham e Yacov: mentre ad Avraham fu richiesta un’azione concreta, “alzati e percorri il paese”, grazie alla quale fu resa più facile la conquista ai suoi figli, per quel che riguarda Yacov, non fu richiesta alcuna azione da parte sua: egli si trovò solamente disteso sul suolo, e D-O ripiegò tutta la Terra d’Israele sotto di lui. In questo modo, D-O diede un’ulteriore allusione a Yacov Avìnu, e cioè che non solo la Terra d’Israele sarebbe stata facile da conquistare per i suoi figli, come era stato già indicato ad Avraham Avìnu, ma addirittura facile come può esserlo il fatto di stare semplicemente sdraiato sulla terra. Ai Figli d’Israele non sarebbe stata richiesta alcuna azione, poiché il paese sarebbe stato dato spontaneamente nelle loro mani.
Se lo avessero meritato
In questo modo, D-O diede al popolo d’Israele la forza di conquistare la terra d’Israele, senza dover neppure combattere. Il Santo, benedetto Egli sia, impresse nella realtà del mondo la consapevolezza dell’appartenenza della Terra d’Israele al popolo Ebraico, al punto tale che anche le nazioni del mondo riconoscono che la Terra d’Israele, in tutti i suoi confini, è un possesso ereditario eterno, dato da D-O al popolo d’Israele. Questa forza avrebbe potuto esprimersi già ai tempi della conquista da parte di Yehoshua. Se fossero stati meritevoli, i Figli d’Israele avrebbero conquistato in questo modo la Terra d’Israele, come D-O disse loro: “Venite a prendere possesso del paese”, che Rashi commenta: “Nessuno contesterà la cosa, né avrete bisogno di fare guerra” (Devarìm 1:8). Solo dopo il peccato commesso dagli esploratori, fu portato via loro questo merito, ed essi dovettero combattere per la terra d’Israele.
Senza guerre
Tuttavia, nel tempo della redenzione sarà proprio così, e tutta la terra d’Israele verrà consegnata nelle mani del popolo d’Israele, senza alcun bisogno di combattere o di disputare, e senza neppure il minimo sforzo, come invece fu richiesto ad Avraham Avìnu, che dovette percorrere il paese in lungo e in largo. La Terra d’Israele verrà data spontaneamente al popolo d’Israele, così come D-O la raccolse tutta sotto Yacov Avìnu. E già ora, ancor prima della redenzione, quando gli Ebrei si mantengono saldi e decisi, così come dovrebbero, sul loro diritto Divino alla Terra d’Israele, e dicono ai gentili, con parole che vengono dal cuore, parole di verità sentite nel profondo, che questa è l’eredità che il Creatore del mondo ha dato loro, tutte le loro pretese svaniranno, e la Terra d’Israele resterà nelle mani del popolo d’Israele, nella sua interezza, e da ciò si entrerà nella redenzione vera e completa, tramite il nostro giusto Moshiach, al più presto, ai nostri giorni.
(Da Likutèi Sichòt, vol. 20, pag. 129)