Le acque lodano D-O Pubblicato il 26 Ottobre, 2022
Il diluvio appare come punizione, ma per quel che riguarda l’intenzione Divina, si trattò di una purificazione ed elevazione del mondo.
“Dall’inizio della creazione del mondo non si è levata la lode di D-O se non dalle acque…” (Bereshìt Raba, 5,1)
Spesso accade che l’espressione esteriore di una cosa contrasti completamente con la sua sostanza interiore. Ad esempio: quando vediamo un padre che punisce suo figlio, l’atto esteriore può apparirci come un comportamento crudele, mentre in verità, l’essenza interiore del gesto è un espressione di amore del padre verso il figlio, un’espressione della grande preoccupazione del padre per il benessere del proprio figlio e per la sua educazione. Così, anche nel mondo accadono cose che sembrano esteriormente negative, mentre alla loro origine e nella loro essenza interiore si nascondono un bene elevato ed un’intenzione nobile. Un esempio di ciò è il diluvio. Da un punto di vista esclusivamente esteriore, si tratta di una cosa tremenda: la distruzione di ogni essere vivente sulla faccia della terra. D’altro canto, invece, noi scopriamo che l’essenza ed il significato interiori del diluvio rappresentarono una purificazione, paragonabile alle acque del mikve che purificano.
La condizione primordiale
Il Midràsh dice che la condizione del mondo nei giorni del diluvio era una condizione elevata, simile a quella che vi fu all’inizio della creazione. In quel tempo primordiale, la condizione del mondo, quando era ancora completamente sommerso dalle acque, esprimeva “la lode del Santo, benedetto Egli sia.” In seguito, quando sorse la generazione del diluvio, che si ribellò a D-O, il Santo, benedetto Egli sia, riportò il mondo alla sua condizione primordiale elevata: un mondo che celebra D-O! Noi dobbiamo però comprendere in che modo il mondo sommerso dalle acque possa esprimere la lode di D-O e come ciò si coniughi con il significato semplice del diluvio: la distruzione e la cancellazione di ogni essere vivente.
Un annullamento generale
La prerogativa più evidente dell’acqua è quella di coprire ogni cosa. Un luogo dove si trovano più oggetti, diversi e distinti, assume un aspetto uniforme quando l’acqua lo ricopre. Nulla spicca più, né evidenzia la diversità che lo contraddistingue dal resto. In questo senso, l’acqua esprime l’unità Divina onnicomprensiva, che abbraccia tutta la realtà. Questo è anche il significato profondo dell’immersione nel mikve: l’uomo annulla la propria individualità e si fonde con l’acqua, che allude alle “acque della conoscenza” (Rambam). Una condizione simile regnava all’inizio della creazione ed anche durante il diluvio: tutto il mondo era ricoperto dalle acque, cosa che rappresenta l’annullarsi di tutto il creato nell’esistenza Divina onnicomprensiva.
Ora siamo noi a dover rivelare ciò
Questo fu il significato spirituale, profondo del diluvio, secondo il punto di vista Divino, dall’Alto. Tuttavia, per come si sono poi svolte le cose, manifestandosi qui in basso, il diluvio venne come punizione per la corruzione del mondo e, visto di per sé, il diluvio appare quindi solo come distruzione, ma per quel che riguarda l’intenzione Divina, si trattò di una purificazione ed elevazione del mondo. D-O comunque giurò di non portare mai più un diluvio, poiché lo scopo è che questo annullarsi di tutta la realtà nella verità Divina non avvenga più per una causa esteriore, come il diluvio, ma grazie al lavoro dell’uomo, che con il suo sforzo rivela nel mondo, nella sua forma presente, la consapevolezza che la verità Divina abbraccia e comprende tutta la realtà. Il diluvio ha dato la forza perché ciò possa realizzarsi, ed ora questo lavoro sta a noi, fino al suo completamento, che si rivelerà nei giorni di Moshiach, quando tutta la terra sarà piena della “conoscenza di D-O, come le acque ricoprono il mare”.
(Da Likutèi Sichòt, vol. 30, pag. 16)