HaYomYom: Giovedì, 2 Adàr 5783 Pubblicato il 23 Febbraio, 2023

Domenica                                                    2 Adàr                                                 5703                                

Il nostro grande Maestro, l’Admòr HaZakèn, dispose un programma per i chassidìm di sforzo della mente e ricerca della verità, di esame critico di ogni proprio movimento, per essere certo che esso si conformi strettamente alla verità e derivi da un proprio servizio, da un proprio sforzo.

Questo servizio non implica, come alcuni pensano erroneamente, che uno debba demolire montagne e rompere grandi massi, rivoltare il mondo. La verità assoluta è che ogni servizio, ogni atto, qualsiasi esso sia, è del tutto soddisfacente, se compiuto con un’intenzione sincera: una benedizione pronunciata con intenzione; una preghiera recitata come si deve, con una preparazione del cuore e la consapevolezza di “davanti a Chi ti trovi”; un passaggio del Pentateuco, detto con la consapevolezza che questa è la parola di D-O; un verso dei Salmi; un buon tratto del carattere, espresso nell’avvicinare l’altro con affetto e amore.

La verità è che, per riuscire in ciò, è necessario un grande e intenso sforzo: studiare, cioè, molta Torà e comprenderla, ognuno secondo la sua capacità, e D-O, allora, lo aiuterà ad essere ciò che la verità richiede.

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Martedì                                                 2 Adàr 2                                                   5703 

Una benedizione deve poter avere presa su qualcosa, così come la pioggia reca beneficio al campo, solo se esso è stato arato e seminato, e le prime e le ultime forti piogge favoriscono il raccolto del campo o della vigna. Un campo incolto, invece, che non è stato né arato né seminato, non trarrà alcun beneficio né dalla pioggia leggera, né dalle forti piogge primaverili ed autunnali.

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