I segreti del Tempio. Parte terza Pubblicato il 17 Luglio, 2023
Secondo una specifica richiesta del Rebbe, riguardo al periodo delle tre settimane in particolare (dal 17 di Tamùz al 9 di Av), cerchiamo di offrire qui un'occasione di studio delle leggi riguardanti il Tempio, fornendo la traduzione (libera) di un avvincente discorso del Rebbe sull'argomento stesso, nel quale vengono messi in luce aspetti importanti e del tutto innovativi, riguardanti il Tempio, l'Arca ed il luogo dove essa è conservata.
5. L’intenzione del Rambam nello scrivere: “Ed al momento di costruire il Tempio, Salomone, sapendo che alla fine esso sarebbe stato distrutto, vi costruì in profondità un posto segreto e tortuoso, nel quale nascondere e conservare l’Arca”, non fu quella di definire la posizione di quel luogo, ma quella di rivelare con ciò un nuovo aspetto delle leggi riguardanti la ‘costruzione del Tempio’. La messa al riparo dell’Arca in un luogo nascosto non avvenne solo ‘a posteriori’, per mancanza di scelta, ma fin dall’inizio fu stabilito nella costruzione del Tempio che per l’Arca dovessero esservi due posti nel Tempio: 1) un posto rivelato e noto, sulla even hashtia (la ‘pietra fondamentale’: il Midràsh racconta che si tratta della stessa pietra sulla quale Avraham legò il figlio Yitzchak per sacrificarlo e Yakov sognò la scala con gli angeli che salivano e scendevano) nel Santo dei Santi; 2) un posto per metterla al riparo, ‘sotto’ il Santo dei Santi (in profondità, in un posto segreto e tortuoso). Anche quest’ultimo posto è parte integrante del Tempio, fin dalla sua costruzione.
Il luogo per la messa al riparo dell’Arca non è un qualcosa che venne ad aggiungersi al Tempio (che venne cioè fatto, al momento del bisogno, per nascondere e conservare l’Arca), ma è incluso nelle leggi stesse della costruzione del Tempio: come per la completezza del Tempio bisogna che venga costruito un luogo (il Santo dei Santi) dove sia posta l’Arca in modo manifesto, così vi è bisogno, per la completezza del Tempio, di un luogo nascosto (nel Santo dei Santi) per l’Arca (e con questo viene assicurata l’eternità del Santo dei Santi, essendone l’Arca una parte integrante e fondamentale, come spiegato in precedenza).
È questo, quindi, il significato delle parole del Rambam: ” Ed al momento di costruire il Tempio, Salomone, sapendo che alla fine esso sarebbe stato distrutto, vi costruì in profondità un posto ecc.”: Salomone non costruì certo quel posto di propria iniziativa; al momento della costruzione del Tempio, piuttosto, egli, evidentemente, sapeva che sarebbe stato distrutto e gli fu comandato di costruire un luogo segreto di riparo. L’Arca, infatti, deve stare nel Santo dei Santi, per cui, se Salomone avesse scavato un posto sotto di esso (come da comando), senza conoscerne lo scopo, ne sarebbe risultato che, al momento della costruzione, quel luogo non sarebbe stato consacrato come posto per (la santità del)l’Arca (nel Santo dei Santi). Per questo il Rambam fa notare che Salomone sapeva che il Tempio sarebbe stato distrutto, e per questo vi costruì un posto per nascondere e mettere al riparo l’Arca; egli costruì, cioè, fin dall’inizio questo posto, come riparo per l’Arca, come risulta evidente dalla descrizione che il Rambam ne fa (‘in profondità un luogo segreto e tortuoso’), per cui è evidente che egli lo consacrò come luogo per l’Arca e, di conseguenza, come parte integrante del Santo dei Santi.
6. Ora si comprende anche perché il Rambam abbia scritto che “il re Joscijàhu ordinò di porla al riparo nel luogo che Salomone aveva costruito”. Per provare in modo ancora più incisivo che la messa al riparo dell’Arca in questo luogo non fu un qualcosa che risultò a posteriori, ma fin dall’inizio fu stabilito che quello sarebbe stato il luogo nel quale nascondere l’Arca, come parte integrante del Santo dei Santi. Il Rambam chiarisce, inoltre, che anche l’atto stesso di nascondere al riparo l’Arca non fu attuato durante la distruzione, e cioè a posteriori, ma in un periodo in cui il Tempio non correva alcun pericolo, come è nota la forza di Israele, al tempo del re Joscijàhu. L’introduzione stessa dell’Arca, poi, nel proprio luogo di riparo, avvenne secondo la stessa modalità con cui Salomone introdusse l’Arca nel Santo dei Santi: a) il re Joscijàhu fu quello che ‘ordinò’ di nasconderla, (nel modo in cui fu introdotta nel Santo dei Santi dal re Salomone). b) L’introduzione venne fatta dai “Leviti consacrati al Signore incaricati di istruire tutto Israele”, così come fu ai tempi di Salomone, quando “i Sacerdoti trasportarono l’Arca del Patto del Signore al suo posto” (Re 1 8,6). E per questo il testo usa proprio l’espressione: “consegnate l’Arca Santa nel Tempio che ha costruito Salomone, ecc.”, poiché non si trattò di togliere ed allontanare l’Arca dal suo posto, ma anzi, di consegnarla al Tempio. Per questo stesso motivo, il Rambam cita la conclusione del verso: “non avrete più da portar pesi a spalla, ora servite il Signore vostro D-O, ecc”. Anche se, infatti, da quel momento in poi l’Arca sarebbe rimasta nascosta, al riparo, per cui “non avrete più (la possibilità) di portar pesi a spalla”, ciò non doveva costituire una carenza nel servizio nel Tempio, dato che “ora servite il Signore vostro D-O”, nel Tempio.
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