Il bene completo Pubblicato il 11 Aprile, 2023

Essere passati attraverso l’apertura del mar Rosso, ci ha dato la forza di crescere nel nostro servizio, di agire in modo da camminare dentro il mare, sulla terra asciutta, così che tutto il male si trasformi in bene.

cantica del mareUn ‘piccolo’ miracolo?
Nell’Haggadà di Pèsach noi leggiamo: “Se avesse diviso per noi il mar Rosso, ma non ce lo avesse fatto attraversare all’asciutto: ci sarebbe bastato!” Il significato è che, se al momento dell’apertura del mar Rosso non si fosse formata della terra asciutta, ma si fosse creata della melma e del fango, per noi sarebbe stato sufficiente. Ci saremmo accontentati anche solo di questo miracolo. Qual’è la superiorità della terra asciutta rispetto alla melma ed al fango? Nell’Haggadà si parla di una serie di miracoli e prodigi che D-O fece: l’uscita dall’Egitto, la divisione del mar Rosso, il Matàn Torà, l’ingresso nella Terra d’Israele, la costruzione del Tempio. Come si collega a questo elenco così imponente, il fatto che siano passati sulla terra asciutta piuttosto che nel fango e nella melma? Che importanza ha questo particolare, di fronte a miracoli così eccezionali?

Due mondi
Il mare e la terra asciutta rappresentano due mondi: il mare – il mondo celato e nascosto, la terra asciutta – il mondo visibile. La divisione del mar Rosso è il miracolo meraviglioso della trasformazione del mare in terra asciutta, ossia: la rivelazione del mondo nascosto. Anche nel servizio Divino dell’uomo vi sono questi due mondi, quello visibile e quello nascosto. Quando l’uomo prega, avviene in lui un risveglio positivo. Questo risveglio è manifesto solo al momento della preghiera stessa. Anche se la preghiera influenza poi l’uomo nel corso di tutto il resto della giornata, e il risveglio della preghiera continua ad accompagnarlo anche dopo che essa è finita, non sarà mai comunque esattamente lo stesso risveglio che si manifesta durante la preghiera stessa. Egli sarà senz’altro influenzato dalla sua preghiera, e tutto la sua giornata si svolgerà nel modo più appropriato proprio per merito della preghiera, ma il tipo di risveglio così manifesto che avrà provato durante la preghiera tornerà poi ad essere celato e nascosto. Il significato dell’apertura del mar Rosso nel servizio dell’uomo è la trasformazione di ciò che è nascosto in qualcosa di manifesto. Il risveglio interiore nascosto sarà percepibile per tutto il giorno, proprio come lo era al momento della preghiera. “Se avesse diviso per noi il mar Rosso” – se il mondo celato e nascosto si fosse rivelato – “ma non ce lo avesse fatto attraversare all’asciutto” – se la rivelazione non fosse stata completa, non fosse stata proprio terra asciutta, ma un miscuglio di melma e fango, se non tutto il bene si fosse rivelato, ma fosse rimasto ancora un po’ di male – ci sarebbe bastato!” Noi ci accontentiamo anche di un miracolo come questo. Dal momento, infatti, che solo poco prima eravamo immersi nelle “49 porte dell’impurità”, il miracolo dell’apertura del mar Rosso di per se stesso, anche senza terra asciutta in esso, ci ha procurato comunque un’elevazione enorme. Per questo, “ci sarebbe bastato”.

Un ‘grande’ miracolo!
La terra asciutta rappresenta il bene completo. Melma e fango è un miscuglio di terra asciutta con un po’ di acqua: il bene, nonostante sia tanto e manifesto, non è però completo, esso comprende ancora una parte di male. La terra asciutta è quindi un miracolo grandioso rispetto al fango ed alla melma. Per questo noi lo contiamo come uno dei grandi miracoli. Essere passati attraverso l’apertura del mar Rosso, ci ha dato la forza di crescere nel nostro servizio, di agire in modo da camminare dentro il mare, sulla terra asciutta, così che tutto il male si trasformi in bene. Non solo, quindi, che il male non ci ostacoli più nel nostro servizio Divino, ma che esso stesso si trasformi in bene.
(Da Likutèi Sichòt, vol. 3)

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