La grandezza di Yosèf Pubblicato il 25 Dicembre, 2023

I Padri e le tribù erano 'pastori di greggi', e si astenevano dalle faccende del mondo, che potevano disturbarli nel loro servizio. Yosèf, invece, era vicerè, occupato nei più disparati problemi di questo mondo, in un paese impuro come l'Egitto, eppure egli si mantenne completamente legato a D-O

 

    Al termine della parashà di Vayechì, secondo il racconto della Torà, Yosèf comunica a Israele la notizia della Gheulà: “…e D-O si ricorderà di voi e vi farà trasferire da questo paese, alla terra che giurò ad Avraham, Izchàk e Yacov.” (Genesi 50:24). Il fatto che la notizia della Gheulà venga proprio da Yosèf, dimostra il particolare legame di Yosèf, rispetto alla redenzione dall’Egitto, che è di fatto la radice di tutte le redenzioni.
Per comprendere questo rapporto particolare di Yosèf con la redenzione, è necessario chiarire prima il suo livello, in quanto, per molti versi, Yosèf è ad un grado più elevato, non solo di quello dei suoi fratelli, ma anche di suo padre, Yacov.
È questo, infatti, il motivo che portò Yosèf a diventare viceré, e i suoi fratelli e Yacov ad inchinarsi a lui. Tutti gli aspetti e le vicende del mondo materiale hanno una loro origine nel mondo spirituale, e così, anche il fatto che le tribù (i fratelli di Yosèf, che dettero origine alle tribù d’Israele) e Yacov si inchinarono a Yosèf, risulta dal fatto, che egli era ad un livello più elevato del loro.
La Chassidùt spiega ampiamente questa superiorità di Yosèf sulle tribù e sul padre. I Padri e le tribù erano ‘pastori di greggi’, e si astenevano dalle faccende del mondo, che potevano disturbarli nel loro servizio. Yosèf, invece, era viceré, compito che lo portava ad occuparsi dei più disparati problemi, in un paese come l’Egitto, per di più, cui si allude come al paese più impuro; eppure ciò non disturbò minimamente la capacità di Yosèf di essere, allo stesso tempo, completamente legato a D-O.
Ciò spiega anche, quanto dice la Torà: “…e Yosèf riconobbe i suoi fratelli, ed  essi  non  lo  riconobbero.” Era impossibile, infatti, per loro, immaginarsi, che quello stesso vicerè potesse essere Yosèf il Giusto, dato che, secondo l’ordine delle cose, il “mondo” non può convivere con un’adesione totale a D-O. Il fatto che essi non l’avessero riconosciuto, dimostra che essi non avevano alcuna conoscenza dell’esistenza di un simile grado di elevazione, come quello raggiunto da Yosèf il Giusto.
L’elevazione di Yosèf  era tale anche rispetto a Yacov, nonostante Yacov avesse la sua origine nei mondi più elevati. È scritto: “Questa è la discendenza di Yacov: Yosèf”. Chi, infatti, poteva continuare la “discendenza di Yacov”, traendola  dai mondi superiori a quelli inferiori, e, in particolare, a questo mondo materiale? Yosèf! In questo, infatti, il suo livello era superiore a quello di Yacov, avendo egli la possibilità di discendere nel posto più basso, secondo la regola, che dice: “tutto ciò che è più in alto, scende più in basso”.
Dato il livello di Yosèf, rispetto ai Padri e alle tribù, che risplendeva di un grado di Divinità, che trascendeva  il livello del mondo, anche l’attenzione, che egli riceveva dall’alto, era ad un livello, che andava oltre a quello della natura. Questa è anche la ragione della punizione che Yosèf ricevette, per aver chiesto al capo dei coppieri, di ricordarlo davanti al Faraone. L’argomentazione contro di lui, fu quella di non essersi abbandonato con completa fiducia a D-O, per essere tratto fuori di prigione, e per questo venne punito con altri due anni.
A ben guardare, però, perché Yosèf il Giusto fu punito, per aver fatto uno sforzo, nei confini della natura, per essere salvato dalla prigione? È noto, infatti, che l’uomo deve fare il suo sforzo in questo mondo, affinché esso serva da recipiente capace di ricevere la benedizione di D-O, e ciò non è in contraddizione con la fiducia in D-O. Come viene detto per quel che riguarda il guadagno dell’individuo: “E HaShem il tuo D-O ti benedirà in tutto ciò che farai”.
Bisogna, cioè, fare uno sforzo, anche minimo, qui nel mondo, per avere il proprio guadagno e avere fede in D-O, che manderà la sua benedizione, facendola passare attraverso il recipiente, che questo nostro sforzo, ha creato. Anche riguardo Yacov abbiamo visto che, quando egli ebbe timore di Essàv, insieme alla preghiera ed alla fiducia in D-O, si preparò anche con mezzi naturali, per ricevere la salvezza.
Al grado, però, in cui si trovava Yosèf, unito, cioè, al livello più elevato ed inafferrabile della Divinità – un livello superiore a quello di D-O, che dà origine alle creature, a quel grado – Yosèf non aveva bisogno di preparazioni e sforzi per via naturale. A lui era richiesto un grado superiore di fiducia in D-O, un grado che non è legato all’andamento naturale delle cose. Di un simile tipo di fiducia in D-O è detto: “È bene rifugiarsi in D-O, piuttosto  che affidarsi all’uomo.”

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