La nostra capacità di ricevere l’infinito Pubblicato il 18 Maggio, 2023

Con la Torà che D-O ci donò, Egli ci donò anche Se Stesso, in quanto Egli “incorporò” Se Stesso totalmente nella Torà. Lo scopo finale del Matàn Torà è permettere all’uomo di cogliere D-O Stesso - una relazione che trascende completamente l’intelletto - e, contemporaneamente, di avere la facoltà di assimilare l’insegnamento della Torà in modo che esso permei l’intelletto umano, così che l’individuo divenga di fatto una cosa sola con la Torà.

Matàn Torà 2L’aspetto innovativo del Matàn Torà
La Festa di Shavuòt celebra il Matàn Torà, il dono della Torà che D-O ha fatto al mondo. Dice la Ghemarà: “I nostri antenati in Egitto non smisero mai di studiare la Torà” (Yoma 28b); è evidente quindi che il popolo Ebraico possedesse in qualche modo la Torà, ancor prima che essa venisse formalmente data al Monte Sinai. Che cosa rende allora così unico il Matàn Torà? Ciò che il Matàn Torà riuscì a realizzare deriva dal fatto che “D-O ci ha dato la Sua Torà.” Prima del Matàn Torà, la Torà veniva solo ‘presa’ dall’uomo, ognuno secondo la propria capacità intellettuale, intrinsecamente limitata. Quando fu invece D-O a darci la Torà, Egli lo fece in modo totale e completo, in conformità alle Sue facoltà illimitate. E con la Torà che D-O ci donò, Egli ci donò anche Se Stesso, in quanto Egli “incorporò” Se Stesso totalmente nella Torà. Riguardo ad essa, infatti, D-O dice: “Io ho scritto e posto (nella Torà) la Mia stessa Anima ed Essenza”. Accade così che ogni qualvolta una persona studi la Torà, cercando di afferrarla, D-O dice: “In realtà, tu stai afferrando Me.” Fu questo quindi l’aspetto innovativo del Matàn Torà: il rivelarsi di D-O Stesso nella Torà.

Uno straordinario grado di unione
Ciò che il Matàn Torà realizzò fu qualcosa di così nuovo e distinto, che la Torà, nella sua forma precedente al Matàn Torà, non poté in alcun modo reggere il confronto con la Torà, che fu data col Matàn Torà. Come abbiamo detto, prima del Matàn Torà lo studio della Torà era confinato a quello che la possibilità limitata dell’intelletto e delle facoltà umane era in grado di afferrare di un Essere infinito e di una sapienza infinita. Col Matàn Torà, invece, lo studio della Torà ha permesso, oltre alla comprensione della Torà – che, data la limitatezza della mente umana, non può essere che, necessariamente, limitata – anche un’unione infinita con Chi dà la Torà. Se prima del Matàn Torà esistevano differenze fra gli Ebrei, nel loro grado di comprensione della Torà, queste differenze – per quel che riguarda l’essenza della Torà – non si applicano allo studio della Torà dell’Ebreo, dopo il Matàn Torà. La possibilità di cogliere appieno D-O appartiene ad ogni Ebreo che studia la Torà, sia che si tratti del più grande studioso, che dell’Ebreo più semplice. Il Matàn Torà ha portato quindi non solo uno straordinario grado di unione fra il popolo Ebraico e D-O, ma anche tra gli Ebrei stessi: essi sono tutti uguali nella loro capacità di ‘afferrare’ D-O. Questa qualità del Matàn Torà fu così potente, che quando il popolo si accampò di fonte al Monte Sinai, esso lo fece come “un solo uomo con un solo cuore.” Il fatto che D-O stesse per dare la Torà ai Figli d’Israele, portò a rivelarsi in essi l’essenza stessa del loro Ebraismo, qualcosa che si trova in uguale misura nel cuore di ogni Ebreo: una fede in D-O che trascende la logica; una facoltà che permette ad ogni Ebreo, attraverso la Torà, di afferrare allo stesso modo l’essenza di D-O.

Essere una cosa sola con la Torà
Nonostante l’elevatezza di questo livello del Matàn Torà, alla fine essa va comunque studiata ed appresa con l’intelletto. Lo scopo del Matàn Torà infatti non è solo che si riveli l’Essenza di D-O nella Torà, ma anche che chi la studia si unisca alla Torà in modo così completo, da diventare essa la ragione stessa della sua esistenza. Quando una persona comprende qualcosa con il proprio intelletto, questo concetto viene assimilato completamente, tanto da venire a far parte del suo essere spirituale, allo stesso modo come il cibo viene trasformato in parte dell’essere fisico stesso della persona. Questo è lo scopo finale del Matàn Torà: permettere all’uomo di cogliere D-O Stesso – una relazione che trascende completamente l’intelletto – e, contemporaneamente, di avere la facoltà di assimilare l’insegnamento della Torà in modo che esso permei l’intelletto umano, così che l’individuo divenga di fatto una cosa sola con la Torà.
(Basato su Likutèi Sichòt, vol. 28, pag. 9 – 13)

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