Come può D-O “divorziare”? Pubblicato il 10 Settembre, 2024
In molte parti della Torà, il rapporto fra D-O e il popolo d’Israele viene paragonato a quello fra un uomo e una donna. Al Monte Sinai D-O consacrò a Se Stesso il popolo d’Israele, e l’esilio è come un divorzio. La redenzione futura rappresenta il matrimonio, poiché allora D-O prenderà il popolo d’Israele come Sua sposa per l’eternità.
“Quando un uomo prende in moglie una donna” (Devarìm 24:1)
In molte parti della Torà, il rapporto fra D-O e il popolo d’Israele viene paragonato a quello fra un uomo e una donna. Gli avvenimenti del Monte Sinai rappresentarono il primo atto dello stringimento del vincolo matrimoniale, kidushìn, poiché allora D-O consacrò a Se Stesso il popolo d’Israele, e l’esilio è come un divorzio. La redenzione futura rappresenta il matrimonio, poiché allora D-O prenderà il popolo d’Israele come Sua sposa per l’eternità. Le leggi che regolano il matrimonio e il divorzio vengono trattate dalla Torà nella parashà Ki Tezè. La Ghemarà racconta che, quando venne il profeta a rimproverare il popolo d’Israele di non aver fatto teshuvà, di non essersi pentito, tornando a D-O, gli Ebrei gli risposero: “Quando un uomo ripudia sua moglie, non vi è più alcun dovere fra di loro.” Ciò è come dire che D-O, mandandoli in esilio, aveva in qualche modo ‘divorziato’ da loro, perdendo così il diritto di pretendere la loro fedeltà. Questa fu definita una ‘risposta vincente’, eppure D-O disse al profeta di andare a dire loro: “Dov’è il documento di separazione di vostra madre, che provi che Io l’ho ripudiata?” (Isaia 50:1).
Come apre il trattato Ghittìn?
Per comprendere meglio la questione, è necessario porsi prima una domanda: perché Rabbi HaKadòsh decise di aprire il trattato di Ghittìn con la mishnà che dice: “Colui che porta un documento di ripudio da un paese straniero…”? Apparentemente sarebbe sembrato più giusto aprire il trattato con le halachòt più basilari che riguardano il divorzio, e non con un caso che fa eccezione e che è marginale. Da qui noi comprendiamo che questo esempio viene ad esprimere di fatto l’essenza stessa del divorzio, della possibilità stessa di divorziare, così come essa è alla sua origine e cioè presso D-O Stesso. L’halachà stabilisce che, perché un divorzio sia valido, bisogna che il documento di ripudio esca dal possesso del marito e arrivi a quello della moglie. Ma come può verificarsi una condizione di ‘divorzio’ presso D-O, dal momento che “Tutta la terra è piena della Sua gloria” (Isaia 6:3)?! Come può qualcosa uscire dal possesso di D-O?!
Un paese straniero
La risposta a questa domanda si nasconde proprio nella prima mishnà del trattato di Ghittìn. La possibilità di ‘divorzio’ presso D-O deriva dal fatto che: “suo marito è andato in un paese straniero”. Fino a che D-O si rivela qui, in questo mondo, ed Egli non Si nasconde da noi, il divorzio è impossibile. Quando però i nostri peccati fanno sì che D-O salga, per così dire, in alto, e non si riveli in basso, si crea qui una condizione di ‘divorzio’ fra Lui e il popolo d’Israele. Egli si trova, per così dire, in un ‘paese straniero’. Sotto questo aspetto, hanno ragione i Figli d’Israele, quando dicono: “Quando un uomo ripudia sua moglie, non vi è più alcun dovere fra di loro.” Dal momento che D-O è andato in un paese straniero, ci ha nascosto il Suo volto, apparentemente, ci ha ripudiato.
Non vi è alcun cambiamento
La verità però è un’altra, e si nasconde proprio nella risposta di D-O: “Dov’è il documento di separazione di vostra madre, che provi che Io l’ho ripudiata?” Per quel che riguarda D-O Stesso, non vi è alcun reale ascondimento. Si tratta unicamente di un nascondersi a noi, per quello che riguarda noi. Solo a noi sembra che D-O non si trovi qui, ma in verità non è avvenuto alcun cambiamento nella condizione di “Tutta la terra è piena della Sua gloria”. Per questo, nel significato più profondo delle cose, non vi è qui alcun divorzio. Nell’essenza interiore delle cose, il legame fra D-O e il Suo popolo non ha subito alcun distacco. Noi, però, non siamo per ora ancora in grado di vedere questa verità, e per questo le cose ci appaiono come un ‘divorzio’. Tuttavia, fra breve, con la redenzione vera e completa, la verità sarà rivelata e si celebrerà finalmente anche il nostro matrimonio con D-O, agli occhi di tutti, e per sempre.
(Likutèi Sichòt, vol. 9, pag. 143)