Cosa abbiamo ricevuto con il Matàn Torà Pubblicato il 9 Giugno, 2024
Con il Matàn Torà D-O diede Se Stesso al Popolo Ebraico. Il re Salomone, nel suo Cantico dei Cantici, paragona Shavuòt al giorno del matrimonio fra D-O ed il popolo Ebraico.
Shavuòt è la più importante di tutte le feste Ebraiche, in quanto celebra il Matàn Torà. Senza la Torà, non solo noi non conosceremmo alcuna festa, né alcun comandamento, ma l’esistenza stessa del mondo sarebbe in questione. Shavuòt è, quindi, il giorno più importante nella storia del mondo! Rashi ci assicura che, se gli Ebrei non avessero ricevuto la Torà, il mondo intero avrebbe cessato di esistere! Se, però, noi esaminiamo quello che è veramente accaduto allora, noi vediamo che, di fatto, gli Ebrei non ricevettero molto della Torà, in quel giorno! In effetti, essi ricevettero solo dieci semplici comandamenti. Si poteva pensare che, dopo una simile preparazione, come 210 anni di sofferenze nella schiavitù, dieci piaghe, l’apertura del mare, la manna scesa dal cielo, l’acqua dalla roccia, le nuvole della gloria, il monte Sinai, scosso violentemente tra fuoco e tuoni, ed altro, gli Ebrei avrebbero dovuto ricevere qualcosa di un po’ più eclatante o mistico di un “non uccidere” o un “non rubare”, statuti che possono essere trovati anche nelle culture più primitive! La risposta è che, in quel primo Shavuòt, D-O diede Se Stesso al Popolo Ebraico. Il re Salomone, nel suo Cantico dei Cantici, paragona Shavuòt al giorno del matrimonio fra D-O ed il popolo Ebraico. Gli Ebrei, in quel giorno, diventarono una nazione santa (la parola ebraica per “santificare” e “sposare” è la stessa). La prima parola dei Dieci Comandamenti riassume tutto ciò: “Anochi“. D-O ha diversi nomi, e, secondo la Cabala, ognuno di essi corrisponde ad un diverso aspetto dell’infinita “personalità” di D-O. Il nome Anochi, però, non è uno di questi. Esso si riferisce a qualcosa, che è al di sopra di tutti i nomi e di tutti gli aspetti; esso è l’Essenza Stessa di D-O, ed è questo, che gli Ebrei ricevettero al Monte Sinai. L’esperienza, condivisa da un’intera nazione, di comunicare con D-O, fu così unica, che fino ad oggi nessuno può neppure iniziare a comprenderla. Di fatto, nessuna religione ha mai preteso di aver vissuto un simile avvenimento, nella sua storia! Per esse è incomprensibile, che il Creatore Si sia rivelato ad un’intera nazione, composta da milioni di persone ordinarie, senza motivo, quando avrebbe potuto parlare privatamente a Moshè (come altri, falsamente, pretendono, riguardo alla loro religione). Ma la ragione per cui D-O si è rivelato all’intera nazione è, come abbiamo detto, quella di unire, con il primo comandamento – Anochi Havaye Elokecha – Se Stesso a ciascuna anima Ebraica, per sempre! L’Essenza Stessa di D-O divenne Elokecha (lett. ‘il tuo D-O’; ‘tuo’ al singolare, rivolto a ciascuno Ebreo, uno per uno). Il significato di ciò, oggi, è che ogni volta che un Ebreo apre un libro e studia Torà, in uno qualsiasi dei suoi aspetti, ed in particolar modo, quando pronuncia le parole ad alta voce, o compie un precetto, egli può sentire qualcosa, di quello che il popolo Ebraico sentì al Monte Sinai, più di tremila anni fa: la percezione che D-O è molto, molto vicino, più vicino di quanto noi lo siamo a noi stessi! Questa è la percezione della nostra ‘anima Divina’, che è una cosa sola con la Divinità in sé, e che è una cosa sola con la Torà. La gioia, la luce e la rugiada della Torà, che ha il potere di dare vita ai morti, e che è completamente al di là della comprensione umana: questo è ciò che noi abbiamo ricevuto e che celebriamo a Shavuòt.
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