D-O non Si separa da Israele Pubblicato il 12 Settembre, 2024

Anche nel tempo dell’esilio, non si è mai interrotto il patto che lega D-O al popolo d’Israele; vi è qui solo un occultamento, che ha lo scopo di risvegliare il popolo d’Israele affinchè cerchi D-O e si attacchi a Lui.

“Quando un uomo prende in moglie una donna” (Devarìm 24:1)
Nella parashà Ki Tezè sono ricordate le leggi che regolano il matrimonio e il divorzio. L’halachà dice che all’uomo è proibito sposare una donna, avendo in mente di divorziare da lei. Un dei motivi di ciò lo troviamo nel verso che dice: “Non tramare alcun male contro il tuo prossimo, mentre egli ripone fiducia in te” (Proverbi 3:29). È proibito all’uomo cospirare contro il suo prossimo che si fida di lui, e tanto più contro sua moglie. Secondo questo ragionamento, però, se il marito avvisa fin dall’inizio la moglie di aver intenzione di divorziare da lei, può farlo. Vi è una seconda ragione che lo proibisce, e secondo questa ragione, neppure l’informare dall’inizio la donna dell’intenzione di divorziare da lei rende un tale matrimonio qualcosa di auspicabile. Tutto il senso del matrimonio è “.. e si unirà a sua moglie e diverranno una sola carne” (Bereshìt 2:24), un legame assoluto e perenne fra l’uomo e la donna. In un matrimonio che si basa sull’intenzione a priori di divorziare, esiste un difetto essenziale e sostanziale del legame, per cui fin dall’inizio non esiste qui un legame vero e completo.

Intenzione di divorziare?
Alla luce di ciò, sorge una domanda riguardo al fatto che D-O abbia esiliato il popolo d’Israele. Sappiamo che l’uomo e la donna rappresentano D-O e il popolo d’Israele. L’evento del Monte Sinai è stato come il ‘matrimonio’ fra D-O e il popolo d’Israele, secondo quanto è detto: “Nel giorno del suo matrimonio – questo è il Matàn Torà” (Ta’anìt 26:2). L’esilio è paragonabile ad un ‘divorzio’, come troviamo nel Midràsh, in cui D-O ha detto: “Li ho condannati al divorzio” (Yalkùt Shimoni, Oshea cap. 6). Ma, dal momento che D-O sapeva fin dall’inizio di avere l’intenzione di esiliare il Suo popolo, e di fatto, quindi, di ‘divorziare’ dal popolo, come ha potuto ‘sposarlo’ e stabilire un patto col popolo d’Israele nell’evento del Monte Sinai?! Nella Torà che è stata data sul Monte Sinai non è scritto forse chiaramente: “L’Eterno vi sparpaglierà tra i popoli” (Devarìm 4:27)? Risulta quindi che D-O sapeva già dall’inizio di avere in mente di ‘divorziare’ dal popolo d’Israele e in questo modo ha trasgredito, apparentemente, alla proibizione di sposare una donna con l’intenzione di divorziare da lei!

D-O lo sapeva fin dall’inizio
Si potrebbe dire semplicemente che non bisogna vedere la cosa come un matrimonio con l’intenzione di ‘divorziare’, poiché l’esilio è stato il risultato delle azioni del popolo d’Israele, al quale era stata dato il libero arbitrio in proposito. Se avessero utilizzata la loro libertà di scelta, scegliendo il bene, D-O non avrebbe avuto bisogno di esiliarli. Questa spiegazione, però, non è completa, trattandosi di D-O. Non sapeva Egli infatti già dall’inizio, dal momento del Matàn Torà, che i Figli d’Israele avrebbero deviato dalla strada giusta e meritato in questo modo la punizione dell’esilio? Da qui sembrerebbe che non sia stato contratto da parte di D-O un ‘matrimonio’ in modo completo, un legame eterno, e così risulterebbe un difetto, per carità, in questo matrimonio fra D-O e il popolo d’Israele.

È solo una questione di occultamento
La verità è invece un’altra: da parte di D-O, non solo non vi è stata alcuna intenzione di divorziare, ma addirittura neppure nei fatti si è verificato qui un divorzio. Così dice D-O: “Dov’è il documento di separazione di vostra madre che provi che Io l’ho ripudiata?” (Isaia 50:1), a testimonianza del fatto che non vi è qui alcun documento di separazione né alcun divorzio. Neppure nel tempo dell’esilio si è interrotto, per carità, il patto che lega D-O al popolo d’Israele, ed è solo una questione di occultamento, che ha lo scopo di risvegliare il popolo d’Israele affinchè cerchi D-O e si attacchi a Lui. Quando gli Ebrei si comportano come devono, D-O rivela loro il Suo amore anche nel tempo dell’esilio, e immediatamente porta loro la Redenzione vera e completa.

(Da Likutèi Sichòt vol. 34, pag. 138)

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