HaYomYom: Sabato, 22 Marcheshvàn 5785 Pubblicato il 22 Novembre, 2024
Sabato 22 Cheshvàn 5704
Uno degli insegnamenti del Magghìd di Mezrich, che l’Admòr HaZakèn udì, nel primo periodo che egli trascorse a Mezrich, dalla fine dell’estate del 5524 (1764) fino a dopo Pèsach del 5525 (1765):
“Io (Anochi) ho fatto la terra e l’uomo su di essa ho creato.” (Isaia 45:12) Anochi, Colui che è il vero “Io”, celato e nascosto anche alle più elevate emanazioni, rivestì la Sua benedetta Essenza di numerose condensazioni, per dare origine alle emanazioni e creare le creature, i Serafìm, le Chayòt, gli Ofanìm, gli angeli ed innumerevoli ‘mondi’. Attraverso incommensurabili condensazioni, “Io ho fatto questo mondo (fisico) e su di esso ho creato (barati) l’uomo.” L’uomo è lo scopo finale della creazione, e barati è lo scopo finale dell’uomo. (Barati, “Io ho creato,” ha l’equivalente numerico di 613, il numero delle mizvòt della Torà).
Secondo una citazione del (libro del) Pardès del Sefer Habahìr: “Disse l’attributo di Chessed (benevolenza) davanti al Santo, benedetto Egli sia – ‘Signore dell’Universo, dal giorno che Avràm è sulla terra, io non ho dovuto svolgere il mio compito, poiché Avràm sta e serve al mio posto’. Questo poiché Avraham, un’anima rivestita di un corpo, dedicandosi all’ospitalità degli stranieri, come mezzo per divulgare la Divinità del Santo Benedetto in questo mondo inferiore, è ad un livello di fatto più elevato dell’attributo di Chessed dell’Azilùt (il più elevato dei mondi).
Ciò che l’attributo di Chessed disse, davanti al Santo Benedetto, è un’espressione di invidia riguardo al servizio di Avraham, da parte dell’attributo di Chessed dell’Azilùt.
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