‘Il Paese sarà suddiviso soltanto tramite il sorteggio’ Pubblicato il 22 Luglio, 2024

La suddivisione fisica della Terra d’Israele rispecchia il particolare rapporto spirituale di ognuno con la terra ‘spirituale’ d’Israele e la relazione di ciascuno alla sua parte personale non dipende dalla ragione o dall’intelletto, ma li trascende.

Israele_P1Oltre la logica
Le leggi che riguardano le norme di successione in generale, e la divisione e assegnazione del paese come eredità alle tribù d’Israele in particolare, sono fra i temi originali trattati nella parashà Pinchàs. La spartizione della Terra d’Israele fu fatta tramite sorteggio: “Il paese sarà suddiviso tramite sorteggio.” La suddivisione materiale della Terra d’Israele rispecchia la sua suddivisione spirituale, ossia quella dei diversi tipi di servizio Divino da essa simbolizzati. Anche la suddivisione spirituale dipende quindi dalla sorte. Ciò suscita un’evidente perplessità: il servizio deve basarsi sull’intelletto e sulla ragione; un sorteggio, invece, è qualcosa che va al di là della ragione! Per essere più precisi: il reale fondamento del servizio Divino è la sottomissione, l’accettazione del “giogo del Cielo”. Ciò si riferisce però solo al suo fondamento. L’inizio del servizio stesso, tuttavia, il determinare come agire, il sapere cosa è permesso e cosa è vietato, dipendono completamente dalla Torà. La conoscenza della Torà dipende dall’intelletto e dalla comprensione. Come è possibile quindi dire che la ‘suddivisione’, la determinazione e la categorizzazione del servizio dell’uomo e la sua condotta, siano stabiliti dalla ‘sorte’? Non solo, la Scrittura dice che ‘Il paese sarà suddiviso soltanto tramite sorteggio’. Ma come è possibile, quando per questo ci si dovrebbe basare solo sulla logica e l’intelletto?

Un precetto particolare
La Chassidùt spiega in che modo il verso ‘Il paese sarà suddiviso soltanto tramite sorteggio’ si riferisca anche all’anima ed al servizio Divino. Il sorteggio è al di là della logica. La suddivisione del paese deve avvenire specificamente tramite sorteggio, poiché questa suddivisione è radicata in qualcosa che è al di là della logica. Per comprendere, riguardo all’aspetto spirituale: ogni Ebreo deve adempiere a tutti i precetti. Tuttavia, ogni Ebreo ha un qualche precetto, o un qualche aspetto specifico di esso, che riguarda solo lui. Noi sappiamo che vari Tannaìm e Amoraìm dimostravano uno zelo particolare per determinati precetti. Essi erano attenti a tutti i precetti, ma per alcuni di questi o per alcuni loro aspetti, essi dimostravano una cura maggiore, avendo questi un’attinenza particolare, che si collegava a loro in modo personale. L’ulteriore attenzione dimostrata a questi aspetti, infondeva poi ispirazione e maggiore elevazione anche a tutti gli altri precetti da loro osservati. L’esistenza stessa di un rapporto così unico fra l’individuo e quei particolari aspetti che lo riguardano individualmente, non può essere spiegata in termini di logica o intelletto. Non si tratta di una relazione basata su una qualche comprensione razionale, ma piuttosto di una che trascende del tutto la logica. Questo è il concetto stesso di sorte, sorteggio.

Più è difficile più è cruciale
Incontrare difficoltà e ostacoli inusuali, che si oppongono all’adempimento di un determinato precetto, prova che la persona ha un rapporto particolare con quel precetto. Il sorgere stesso di una così forte opposizione, mostra che quel precetto lo riguarda, anche se egli non riesce ad individuare assolutamente alcuna ragione logica che spieghi quel particolare legame. Nei fatti, egli si rende conto che, nel compiere quel precetto, egli incontra più ostacoli di quanto non accada in qualsiasi altra occasione, o che egli non riesce a trovare alcun piacere o successo in quell’intera area della Torà. Nonostante ciò, quel particolare aspetto è unicamente suo, si relaziona a lui in modo specifico e personale ed ha il potere di elevare il suo impegno globale nella Torà e nei precetti. Proprio perché è così cruciale per lui, l’istinto del male (yezer harà) gli si oppone, combattendolo in questo campo. Per questo, la persona non deve lasciar perdere e passare ad altro. Al contrario: egli deve aumentare il proprio sforzo nel perseguire quella meta, proprio perché è così cruciale per lui. Il fatto stesso di non comprendere l’attinenza particolare che lo riguarda e di non riconoscerne l’importanza è uno degli ostacoli e un impedimento al conseguimento di quell’aspetto.

Perseguire la propria meta, senza fermarsi
Ora noi possiamo comprendere perché è detto ‘Il paese sarà suddiviso soltanto tramite sorteggio’, riferito al concetto di ‘sorte’, a ciò che è al di là della ragione. Nella Terra d’Israele vi sono aree differenti: montagne, pianure e valli, campi di grano e frutteti, e così via. La suddivisione fisica della Terra d’Israele rispecchia il particolare rapporto spirituale di ognuno con la terra ‘spirituale’ d’Israele, ognuno con la parte che ha ricevuto: chi nel territorio montuoso e chi in una valle, chi i campi di grano e chi i frutteti. Questo è il motivo per cui è scritto ‘Il paese sarà suddiviso soltanto tramite sorteggio’: la relazione di ciascuno alla sua parte personale non dipende dalla ragione o dall’intelletto, ma li trascende. Al nostro livello umano, ciò si riflette nel concetto di un sistema di sorteggio. Il fatto stesso che quanto detto sia parte integrante della Torà, indica che riguarda ognuno di noi, dato che la Torà è eterna, e quindi rilevante in ogni tempo ed in ogni luogo. Ognuno ha qualcosa di unico, che si riferisce specificamente a lui o a lei, ed egli deve ignorare ogni ostacolo ed impedimento che si opponga al suo perseguimento. Anzi, questa fiera opposizione dell’istinto del male, del mondo che lo circonda, deve stimolare uno sforzo ancora più grande nel perseguirlo. Questo, poiché quella meta è estremamente importante e cruciale per la persona ed ispirerà ed eleverà ogni altra cosa che la riguarda.
(16 Tamùz 5712)

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