La ‘disgrazia’ che si rivela essere una benedizione Pubblicato il 15 Aprile, 2024

Ogni azione del Santo, benedetto Egli sia, qui nel mondo, è per il bene. Anche se talvolta sembra venga fatto alcunchè di non buono, alla fine si rivela che era per un buon fine.  

 

Mezorà (b)

 

Ogni azione del Santo, benedetto Egli sia, qui nel mondo, è per il bene. Anche se talvolta sembra venga fatto alcunché di non buono, alla fine si rivela che era per un buon fine. Questo, poiché ogni cosa che D-O fa, tutto quanto è per il bene, ed ogni discesa è al fine di una elevazione.
Così è anche per quel che riguarda la zaràat (lebbra) e le altre negaìm (lesioni descritte nella parashà).
Una lesione sembra essere un qualcosa del tutto negativo, una causa di impurità ed allontanamento.
La verità è che nèga è per il bene della persona. In conseguenza della nèga, l’uomo si pente delle sue cattive azioni e fa teshuvà (pentimento, ritorno). Così l’uomo si eleva ad un livello molto alto! Un livello più elevato di quello dei zadikìm (giusti). Egli diventa infatti un baal teshuvà (uno che ha raggiunto il grado della teshuvà), ed al livello in cui stanno i baalèi teshuvà, nemmeno i zadikìm più completi possono stare.
La parola nèga allude a ciò:
Le lettere della parola nèga (macchia, lesione, piaga), sono le lettere della parola oneg (delizia, piacere).
Nèga è disgrazia, piaga, punizione e sventura. Oneg, invece, è sensazione gradevole, soddisfazione, piacevolezza e godimento. Il Santo, benedetto Egli sia, porta nèga all’uomo, allo scopo di causargli, alla fine, piacere.
In seguito alla nèga, l’uomo si ricorda di fare una completa teshuvà, tornando a D-O, ed allora egli si innalza ad un livello elevato, cosa che gli procura un sommo piacere.
La nèga che si trasforma in oneg, è particolarmente evidente nelle lesioni delle case (descritte nella parashà).
Quando si vede una macchia sui muri di una casa, bisogna distruggere i muri, come è scritto: “si abbatterà la casa” (Vaikrà 14: 45).
Una cosa simile sembra assolutamente negativa: distruggere una casa?!
La verità, però, è che è tutto per il bene!
Rashi racconta, che i goìm che abitarono la terra d’Israele, prima che i Figli d’Israele venissero ad abitarla, nascosero tesori d’oro nei muri delle case.
Quando i Figli d’Israele vennero nella terra d’Israele, essi abitarono nelle case dei goìm, ma non scoprirono i tesori, poichè non sapevano che nei muri delle case erano nascosti tesori d’oro.
Ed allora…
D-O creò delle macchie di zaràat sui muri delle case. I Figli d’Israele furono costretti a distruggere le case, cosa che sembrava dover essere fonte di grande dispiacere.
Ed ecco, all’improvviso, gli Ebrei scoprirono una quantità di tesori preziosi, che erano nascosti nei muri delle case!
Grazie alla nèga, derivò agli Ebrei l’oneg.
Essi ebbero una grande gioia, quando scoprirono i tesori d’oro che erano stati nascosti nei muri.
Gli Ebrei sentirono e seppero che: tutto ciò che D-O fa, è tutto per il bene!

 

(Riassunto da Likutèi Sichòt, vol. 27, pag. 107 – 115)

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