La Guida della generazione. Pubblicato il 28 Giugno, 2024

Dal Matàn Torà in poi, da Moshè, Yehoshùa ed ogni loro estensione, impariamo chi è la Guida della generazione e qual'è il suo compito, senza il quale il popolo d'Israele non potrebbe nè esistere, nè portare a compimento la sua missione, di preparare una dimora per D-O in questo mondo.  

 

Shelàch   

     Rebbe[1]“Moshè pose ad Hoshèa, figlio di Nùn, il nome di Yehoshùa (Giosuè). Spiega la Ghemarà: Moshè pregò per Yehoshùa dicendo: “D-O, salvalo dai consigli degli altri esploratori”.

     Gli esploratori, prima di partire per la loro missione, non avevano ancora peccato. Se fossero stati dei malvagi infatti, (avendo peccato),  Moshè non avrebbe mai accettato di mandarli. Perché Moshè dovette pregare per Yehoshùa, affinché  si salvasse dal resto degli esploratori? Se Moshè fosse stato preoccupato del fatto che potesse accadere loro qualcosa, perché allora pregò proprio per Yehoshùa e non per tutti gli esploratori?

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     Tre Zadikìm (Giusti) vissero in periodi, nei quali le loro relative generazioni non si comportarono in modo conveniente: Noè, Abramo e Moshè.

    Noè, all’avvicinarsi del Diluvio Universale, pregò soltanto per se stesso e per i propri famigliari. Egli non si preoccupò di tutto il resto della sua generazione. Solo quando degli uomini si presentavano a lui, vedendolo costruire l’Arca, e si interessavano a cosa stesse facendo, solo allora, egli dava loro spiegazioni e li ammoniva riguardo alle loro azioni. Noè non prendeva l’iniziativa, andando egli stesso a cercare gli altri, ma aspettava, piuttosto, che essi venissero da lui.

    Abramo, al contrario, non attendeva che fossero gli altri ad andare da lui e ad interessarsi. “E là fece invocare (ai suoi ospiti) il Nome del Signore, D-O Eterno”. Abramo andò da tutti e divulgò la Divinità nel mondo. Abramo, però, chiese di trasformare tutti in dei Giusti. Egli pregò per Sodoma, prima che venisse distrutta, ma, di fatto, pregò soltanto per i Giusti che erano nella città. Quando fu chiaro che nella città non vi erano Giusti, Abramo smise di pregare.

      Moshè, il Pastore Fedele del popolo d’Israele, era diverso dagli altri due. Quando i Figli d’Israele si macchiarono del peccato del “Vitello d’Oro”, Moshè chiese e supplicò D-O che li perdonasse, che perdonasse tutto il popolo d’Israele, anche i malvagi che si trovavano in mezzo a loro. Moshè arrivò a sacrificare se stesso in loro favore, come è scritto: “Altrimenti, Ti chiedo di cancellarmi dal Tuo Libro (la Torà), che Tu hai scritto”. Anche se Moshè era conscio dell’illogicità di pregare a favore di coloro che volontariamente avevano commesso il peccato del “Vitello D’oro”, egli si erse e pregò per loro, senza considerare i loro atti. Con ferma volontà, fu pronto a  sacrificarsi per loro. Così si comporta un Pastore Fedele. Questa è la via seguita dalla Guida della  generazione, nel periodo che segue il Matàn Torà.

    La Guida della generazione, dal tempo che segue il Matàn Torà, sacrifica se stesso in favore di tutti gli Ebrei. Egli non si “rinchiude” nell’Arca, non si preoccupa soltanto dei suoi famigliari, e neppure solo dei Giusti. Egli non abbandona tutto il resto. Egli è pronto a sacrificare se stesso per il mondo intero.

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   Gli esploratori volevano rimanere nel deserto. Il loro peccato fu quello di non voler entrare nella Terra d’Israele, di non voler occuparsi di questioni materiali, del lavoro della terra. Essi volevano distaccarsi dalla materialità, essere soltanto spirituali. (Nel deserto era D-O Stesso che si occupava delle loro necessità materiali).

Forse per gli esploratori stessi, questa via poteva essere adatta; essi erano dei Giusti e per loro questa poteva essere una giusta soluzione. La Guida della generazione, però, il Pastore Fedele,  deve preoccuparsi di tutta la generazione. La Guida della generazione deve operare affinché venga creata una dimora per il Santo, benedetto Egli sia, nei mondi inferiori, affinché gli uomini servano D-O in questo mondo materiale, così come D-O  chiede.
Per questo Moshè pregò proprio in favore di Yehoshùa. Egli sapeva, infatti, che Yehoshùa sarebbe diventato la Guida del popolo d’Israele dopo di lui, e la Guida deve occuparsi di tutto il popolo e non accontentarsi soltanto del servizio dei Giusti, come avrebbero voluto gli esploratori.

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