La qualità essenziale di Rosh HaShanà Pubblicato il 1 Ottobre, 2024
Come è importante comprendere il servizio della teshuvà, che caratterizza in particolar modo i giorni che vanno da Rosh HaShanà a Yom Kippùr, così è indispensabile comprendere la base indispensabile, che ci permette di accedere a questo servizio e di farlo nostro. Questa base è espressa dalla qualità essenziale di Rosh HaShanà....
Le mizvòt esprimono la Volontà di HaShem, e la Volontà di HaShem è un modo in cui Egli si rivela a noi. Quando noi adempiamo alle Sue mizvòt, noi ci relazioniamo a questa parte rivelata di HaShem. Vi è, però, un livello più inafferrabile di HaShem, che va al di là del livello della rivelazione. Questo è HaShem Stesso, ovvero la Sua Essenza stessa. L’anima dell’Ebreo ha in sé, nella sua parte più profonda, una parte di D-O Stesso, un punto di unione in cui non c’è più distinzione fra Creatore e creato, un punto in cui è racchiuso l’UNO, la realtà vera di tutto. Questa parte, però, che è appunto la più vera, è anche la più nascosta.
Per arrivare a collegarci con l’Essenza di HaShem, dobbiamo rivelare l’Essenza della nostra anima, la sua parte Divina. Per raggiungere questo livello, che trascende quello della rivelazione, occorre un Servizio diverso, che precede e permette quello della teshuvà. Questo è il Servizio proprio di Rosh HaShanà, e cioè l’incoronazione di HaShem come Re. La nostra accettazione di HaShem come Re, infatti, si riferisce alla sua Essenza, ad un livello, quindi, superiore ad ogni rivelazione. La teshuvà è il passo successivo, che ha il potere di espiare il mancato adempimento dei decreti del Re (mizvòt), ma solo dopo che, evidentemente, Lo si è accettato come Re.
Spirito e materia, Creatore e creato, pur essendo nell’essenza un’unità unica, appaiono ai nostri occhi come qualcosa di distinto e addirittura di opposto. Il nostro compito è quello di rivelare la loro unità. Lo spirito ha una direzione, la materia un’altra, una Luce Infinita davanti ad una finita. HaShem regna sul mondo. Se guardiamo alla figura del Re, secondo la Torà, vediamo che egli non è come ogni re, che prima di essere scelto ed incoronato, è un uomo normale, anche se con doti particolari. Il Re, secondo la Torà, si trova ad un livello completamente diverso, che non consente paragone, già prima di divenire Re.
Come Moshè Rabenu, come il Re Moshiach, il Re è colui che collega il popolo, che è luce finita, ad HaShem, che è Luce Infinita. Questa capacità gli deriva dal fatto, che egli stesso è collegato alla Luce Infinita, in quanto l’Essenza della sua anima, la parte Divina che essa comprende, è completamente manifesta. La volontà di HaShem di regnare sul suo Popolo è una volontà nascosta. Essa però può rivelarsi, quando il Suo Popolo, accettandolo come Re, annullandosi davanti a Lui, annullando la propria volontà davanti alla Sua, scopre l’Essenza Divina della sua anima, quel punto interiore dove, appunto, non c’è più distinzione fra Creatore e creato. Questo rivelarsi dell’Essenza della nostra anima è ciò che può influenzare la Volontà di HaShem, risvegliando il Suo desiderio di regnare qui.
Quanto detto lo si ritrova anche nel suono dello shofàr. Vi sono tre elementi compresi nel suono dello shofàr: uno rappresenta la mizvà stessa, in quanto esso è un comando di HaShem, di cui l’halachà spiega tutti i particolari. Il secondo è un’allusione, che esso contiene, alla teshuvà, un livello quindi che, come abbiamo visto, trascende le mizvòt. Il terzo è l’aspetto del suono dello shofàr, che porta all’incoronazione di HaShem come Re. Questo aspetto trascende sia quello della mizvà, che quello della teshuvà. L’incoronazione di HaShem come Re, infatti, è ciò che, grazie al nostro annullarci davanti a Lui, ci collega alla Sua Essenza, al di sopra del livello della rivelazione, in un’unione meravigliosa, che preannuncia quella che i nostri occhi presto vedranno apertamente, nella Gheulà completa e finale, presto, ai nostri giorni.
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