La santità del luogo Pubblicato il 26 Agosto, 2024

Nel ‘Santo dei Santi’ dimorava la santità più elevata in assoluto, quella che è al di sopra di ogni definizione e di ogni paragone con qualsiasi altro livello. Lì risiedeva D-O Stesso, la Sua Stessa benedetta essenza.

“Il luogo che D-O sceglierà”
Nella parashà Re’è, la Torà designa più volte il luogo sul quale verrà costruito il Tempio con la denominazione: “il luogo che D-O sceglierà” (Devarìm 12:11). Questo ci insegna che la santità del Tempio non si applica solo alla costruzione stessa ed ai suoi arredi, ma anche al luogo stesso, al Monte del Tempio, il luogo che D-O ha scelto. Questo fatto spiega una delle differenze che distinguono il Santuario dal Tempio. Il Santuario era posto tutto su di uno stesso piano, e non vi erano differenze di altezza fra le sue diverse parti. Del Tempio invece il Rambam dice: “Tutto il Tempio non era su di una pianura, ma su per una montagna”, e in seguito egli descrive in dettaglio i gradini che l’uomo saliva, quando passava da un grado di santità ad uno superiore. Se vi è un’importanza nell’esprimere le differenze di grado nella santità, anche attraverso differenze di altezza materiali, perché questo accento non fu posto anche per quanto riguarda il Santuario?

Il luogo viene santificato
La differenza essenziale fra il Santuario ed il Tempio è che il Santuario era una costruzione provvisoria, come è detto “e sono sempre andato camminando in una tenda e in un santuario” (Shmuèl 2 7:6), mentre il Tempio è una costruzione fissa. Con le parole del Rambam: “Poiché il Tempio fu costruito a Gerusalemme, in tutti i luoghi fu proibito costruire una casa per D-O e offrirvi un sacrificio, e non vi è lì una casa per tutte le generazioni, se non a Gerusalemme e sul monte Morià” (Halachòt Beit HaBechirà cap. 1, halachà 3). Da qui si è decretata la differenza essenziale riguardo alla loro santità: al Santuario, che è una costruzione provvisoria, si applica la santità soprattutto all’edificio e alle sue parti, le travi, le cortine, ecc., mentre il luogo sul quale si trovava il Santuario non assumeva alcuna santità, e dopo che il Santuario si spostava in un altro luogo, non rimaneva alcuna santità là dove esso si trovava prima. Per il Tempio, invece, la santità si applica al luogo stesso, al punto che anche dopo la distruzione del Tempio, il luogo mantiene ancora la sua santità, poiché questo è “il luogo che D-O sceglierà”.

Differenze di altezza
Dato che solo riguardo al Tempio la santità si esprime nel luogo del Tempio stesso, per questo la cosa si è espressa anche nelle altezze materiali delle diverse parti del Tempio, e la parte più santificata era anche quella più elevata. Al contrario, riguardo al Santuario, dove la Santità non penetrava anche il luogo materiale dove esso veniva eretto, la cosa non si esprimeva nell’altezza del terreno, e tutto il Santuario sorgeva su di una pianura. Da qui noi apprendiamo che proprio l’enfasi data alla differenza delle altezze delle parti del Tempio a Gerusalemme esprime l’unicità del Tempio rispetto al Santuario: essendo esso “il luogo che D-O sceglierà”, la santità si esprime anche nell’altezza stessa del luogo fisico.

Al di sopra di ogni definizione
Resta però ancora da comprendere perché il ‘Santo’ e il ‘Santo dei Santi’ fossero situati allo stesso livello! Non era infatti la santità del ‘Santo dei Santi’ superiore a tutte le altre parti del Tempio? La spiegazione è che le differenze di altezza sono adatte ad esprimere il livelli di santità dei quali è appropriato parlare in termini di gradi di elevatezza, ed allora ha senso dire che un livello è superiore all’altro. Nel ‘Santo dei Santi’ invece, dimorava la santità più elevata in assoluto, quella che è al di sopra di ogni definizione e di ogni paragone con qualsiasi altro livello. Lì risiedeva D-O Stesso, la Sua Stessa benedetta essenza. Una simile suprema santità non può esprimersi (neppure in forma di allusione) nell’altezza di un luogo fisico, che per sua natura è misurabile e limitato.

(Da Likutèi Sichòt vol.29, pag. 71)

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