La tecnologia al servizio della Presenza Divina Pubblicato il 19 Agosto, 2024

“Tutto ciò che creò il Santo, benedetto Egli sia, nel Suo mondo, non lo creò che per la Sua gloria”. D-O ha dato tuttavia all’uomo la facoltà del libero arbitrio, che gli permette di fare del creato un uso corretto, e cioè secondo lo scopo per il quale è stato creato, o, ciò non sia, un uso negativo delle cose.

“Quanto all’oggetto del vostro peccato, al vitello che vi faceste…” (Devarìm 9, 21)
Nella parashà Èkev, Moshè racconta del peccato del ‘vitello d’oro’, a causa del quale fu costretto a rompere le Tavole della Legge, le prime Tavole. Dopo di ciò, D-O gli disse: “ Tagliati due tavole di pietra come le prime… Io scriverò sulle tavole le stesse parole che erano sulle prime tavole che spezzasti”. In seguito, D-O comandò al popolo Ebraico di costruirGli anche un Santuario, “cosicché tutte le nazioni sappiano che era stato loro perdonato il peccato del vitello.” I nostri Saggi dicono che una delle ragioni che avevano portato il popolo Ebraico a commettere un peccato così grave, fu la grande abbondanza di oro in loro possesso, e che essi avevano portato con sé per loro iniziativa e per iniziativa del loro Creatore. Sarebbe stato possibile pensare che, avendoli l’oro tratti in così grave errore, D-O avrebbe posto un limite riguardo al suo uso. Di fatto invece, noi vediamo proprio l’opposto: il primo materiale che fu usato per la costruzione del Santuario, che D-O aveva comandato di erigere proprio come espressione dell’espiazione del peccato del vitello d’oro, fu proprio… l’oro!

Lo scopo dell’oro
I nostri Saggi inoltre dicono: “Il mondo non era degno di utilizzare l’oro; e perché fu creato? Per il Santuario e per il Tempio.” Ciò significa che lo scopo principale per cui in generale fu creata tutta la realtà dell’oro, fu per il Santuario e per il Tempio. E solo dopo che l’oro fu creato per questo scopo, fu data la possibilità all’uomo di utilizzarlo anche per scopi profani. Qui trova espressione il principio secondo il quale tutto ciò che esiste al mondo è programmato di fatto per servire la verità Divina. E nel linguaggio della Mishnà: “Tutto ciò che creò il Santo, benedetto Egli sia, nel Suo mondo, non lo creò che per la Sua gloria”.

È stata data la scelta
D-O ha dato tuttavia all’uomo la facoltà del libero arbitrio, che gli permette di fare del creato o un uso corretto, e cioè secondo lo scopo per il quale è stato creato, o, ciò non sia, un uso negativo delle cose, se non addirittura opposto al loro scopo, come l’utilizzo dell’oro, che era stato creato in funzione del Tempio, per le necessità dell’idolatria. Ma neppure il loro utilizzo negativo può cambiare lo scopo originario per il quale le cose sono state create, poiché D-O non deve perdere il proprio mondo “a causa degli stolti”. Anzi, la possibilità stessa di utilizzare il creato per il male è stata programmata, in fondo, per aumentare la gloria del Santo, benedetto Egli sia. La natura dell’uomo è infatti quella per cui, quando egli è posto davanti ad un ostacolo o a qualcosa che lo disturba, si risvegliano in lui forze interiori nascoste, ed allora si produce un aumento ed un rafforzamento del suo servizio Divino.

Un uso corretto
Questo principio è valido non solo per le cose che sono state create nei sei giorni della Creazione, ma anche riguardo agli apparecchi ed agli sviluppi tecnologici che sono stati scoperti dall’uomo. Anche questa capacità è stata creata da D-O, ed anche a suo riguardo è stato detto: “Non fu creato se non per la Sua gloria”. È perciò chiaro che il vero scopo originario di tutte queste invenzioni è quello di accrescere la gloria del Cielo. Il fatto che ci sia chi usi questi strumenti per scopi negativi non toglie nulla al loro scopo originario. Ed anzi, quando l’Ebreo si serve di queste cose per la diffusione dell’Ebraismo, egli le porta allora alla realizzazione ed al completamento del loro scopo originario, per il quale sono state create.
(Sefer haSichòt 5748, vol. 2, pag. 593)

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