La Terra d’Israele è del Popolo d’Israele Pubblicato il 3 Novembre, 2024

A noi può sembrare che le nazioni del mondo contestino il nostro diritto alla Terra d’Israele, pretendendo che alcune delle sue parti non appartengano agli Ebrei. Ma le cose non stanno così. Dentro di loro, anche i gentili sanno che la Terra d’Israele appartiene agli Ebrei. D-O ha detto ‘alla tua discendenza l’ho data’; così stanno le cose!

La stipulazione di un patto
Nella parashà Lech Lechà D-O promise ad Avraham: “Alla tua discendenza Io darò questa terra” (Bereshìt 1:7), usando la forma del verbo al futuro, ‘darò’. Successivamente, dopo che Avraham percorse il paese in lungo e in largo, D-O gli disse: “Alla tua discendenza Io ho dato questa terra” (Bereshìt 15:18). Qui l’espressione è al passato: ‘ho già dato’. Da allora, da queste parole che D-O rivolse ad Avraham, la Terra d’Israele fu data al Popolo d’Israele. Da allora il paese appartiene di fatto al Popolo d’Israele. Non si tratta qui di una promessa che riguarda il futuro, ma della stipulazione di un patto. D-O ha dato al Popolo d’Israele la Terra d’Israele in modo tale che la cosa non possa più essere cambiata. Anche quando gli Ebrei peccarono e andarono in esilio, la Terra d’Israele rimase una loro proprietà, come noi recitiamo nei versi della preghiera di Mussàf dei giorni festivi: “A causa dei nostri peccati noi fummo esiliati dal nostro paese e allontanati dalla nostra terra”.

Non lasciarsi impressionare
Ad Avraham nostro Padre fu comandato di non lasciarsi impressionare dalle nazioni: anche se “in quel tempo nel paese si trovavano i canaanèi”, D-O gli ordinò: “Alzati e percorri il paese in lungo e in largo” (Bereshìt 13:17). Ciò servì a rendere manifesto il suo possesso del paese. E cosa fece Avraham, sia quando entrò nella Terra d’Israele che quando la percorse? “In quel luogo egli costruì un altare all’Eterno” (Bereshìt 12:8). Il comportamento di Avraham costituisce un insegnamento per noi – “Le azioni dei Padri sono un segno per i figli”. A noi può sembrare che le nazioni del mondo contestino il nostro diritto alla Terra d’Israele, pretendendo che alcune delle sue parti non appartengano agli Ebrei. Ma le cose non stanno così. Dentro di loro, anche i gentili sanno che la Terra d’Israele appartiene agli Ebrei. D-O ha detto ‘alla tua discendenza l’ho data’; così stanno le cose!

‘Alzati e percorri il paese’
Per rendere manifesta l’appartenenza del paese al Popolo d’Israele, noi dobbiamo comportarci come nostro Padre Avraham: ‘Alzati e percorri il paese’. Noi dobbiamo risiedere nella Terra d’Israele, e in particolare in quelle parti che ci vengono contestate. Ed in ogni luogo dove ci stabiliamo, dobbiamo costruire, come nostro Padre Avraham, un altare all’Eterno: un luogo di Torà, di preghiera e di purezza. In questo modo diverrà manifesto agli occhi di tutti che la Terra d’Israele appartiene agli Ebrei, ed anche i gentili lo riconosceranno. In senso fisico, il Popolo d’Israele conquistò il paese che era nelle mani delle nazioni, facendo lì la Terra d’Israele, la Terra Santa. Ciò deve essere realizzato anche in senso spirituale. Ogni Ebreo deve conquistare la sua parte nel mondo, superare gli ostacoli materiali e fare del ‘territorio delle nazioni’ un luogo sacro, una dimora per D-O qui nel mondo. Nonostante noi vediamo come l’oscurità nel mondo sembri solo aumentare, e non sempre percepiamo l’efficacia dei nostri sforzi per purificare il mondo, non dobbiamo lasciarci impressionare da ciò che ci circonda. Noi dobbiamo uscire nel mondo per conquistarlo. Noi non facciamo affidamento sulle nostre forze, poiché siamo inviati dell’Eterno. Egli ha detto ‘alzati e percorri il paese’, e se faremo come ci ha detto, ci è stato assicurato che “a te lo darò”.

(Riassunto da Likutèi Sichòt, vol. 20, pag. 308-312)

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