L’Ebreo deve ‘conquistare territori’ Pubblicato il 22 Ottobre, 2024
“Tutta la terra appartiene al Santo, Benedetto Egli sia” e lo scopo finale del mondo materiale è di “farne per Lui, sia Egli benedetto, una dimora nei mondi inferiori”, secondo anche il noto detto, che l’Ebreo deve fare di ogni luogo nel quale egli si trovi, ‘Terra d’Israele’, facendo penetrare la santità Divina in ogni luogo ed in ogni campo.
“All’inizio il Signore creò il cielo e la terra” (Bereshìt 1,1)
La Torà, che ha lo scopo principale di istruire il popolo d’Israele sui precetti che esso è tenuto a compiere, si apre invece con la storia della creazione del mondo, e non con l’illustrazione del primo precetto che il popolo ricevette, e cioè quello della santificazione del mese. Rashi commenta questo fatto, riportando la spiegazione di rav Izchak: “Per quale ragione comincia con il racconto della Creazione? Perché sta scritto: “Ha mostrato al Suo popolo la potenza delle Sue opere, al fine di poter dare loro l’eredità delle nazioni! Infatti, se i popoli del mondo dicessero ad Israele: “Voi siete dei predoni, perché avete preso con la forza le terre appartenenti alle sette nazioni!”, essi potrebbero replicare loro: “Tutta la terra appartiene al Santo, Benedetto Egli sia: è Lui che l’ha creata e l’ha data a chi parve giusto ai Suoi occhi. Con un atto della Sua Volontà Egli l’ha data a loro (alle nazioni), e con un atto della Sua Volontà l’ha tolta a loro e l’ha data a noi.”
Chi sono i ‘predoni’?
La necessità di per sé di cambiare l’ordine della Torà per rispondere alle accuse delle nazioni del mondo, ci insegna che vi è in queste accuse un qualche fondamento. All’apparenza, tuttavia, non si vede alcuna giustificazione a queste accuse. Molti popoli conquistano territori l’uno dall’altro, ed a nessuno verrebbe in mente di pretendere di tornare alla spartizione dei territori precedente alla conquista. Oltre a ciò, fin dall’inizio, quando Noè divise la terra fra i suoi figli, la terra d’Israele andò a Sem, antenato di Avraham, e solo dopo i Cananei la conquistarono. In questo caso, sono proprio i Cananei i predoni e non il popolo d’Israele, che discende da Sem.
Perché per sempre?
Nell’accusa delle nazioni vi è di fatto un significato più profondo. Anch’esse sanno di poter conquistare territori l’una dall’altra, e proprio per questo lanciano la loro accusa: ‘voi avete conquistato il paese per sempre, facendolo uscire dall’ambito delle regole vigenti fra le varie nazioni. La terra d’Israele, dopo che l’avete santificata, non può più essere conquistata. Essa è ora differente da tutte le altre nazioni e non può più uscire dal possesso del popolo d’Israele’. Anche dopo che “siamo stati esiliati dal nostro paese ed allontanati dalla nostra terra”, essa è chiamata il nostro paese e la nostra terra. È questa l’accusa delle nazioni: “Siete dei predoni!”, avete preso un paese che era come tutti gli altri paesi, e l’avete conquistato per sempre.
Un possesso eterno
In risposta a questa accusa, la Torà inizia con “Bereshìt” (‘all’inizio’). La Torà spiega con ciò, che tutto il mondo appartiene al Santo, benedetto Egli sia, Che ha quindi il diritto di cambiare la condizione della ‘terra di Canàan’, trasformandola nella ‘Terra d’Israele’. E ciò in tre fasi. All’inizio “l’ha creata e l’ha data”: fin dalla sua creazione Egli pensò di darla al popolo d’Israele. Poi, “l’ha data a loro”, poiché D-O volle che il paese fosse prima delle nazioni, e che noi, con il nostro servizio, facessimo di esso la ‘Terra d’Israele’. Ed infine “l’ha tolta a loro e l’ha data a noi”, per sempre.
Il significato spirituale
In tutto ciò vi è anche un significato spirituale che riguarda il servizio Divino dell’Ebreo. Nonostante la vita dell’Ebreo appartenga tutta quanta a D-O, apparentemente si può vedere in essa una divisione fra gli aspetti che riguardano la Torà ed i precetti, e quelli riguardanti la vita puramente fisica e materiale. Al momento della preghiera e del compimento dei precetti, noi serviamo D-O, mentre quando mangiamo, beviamo o lavoriamo, ciò che prende il sopravvento sono le leggi di questo mondo materiale. Viene allora la Torà e ci dice: “Tutte le tue azioni siano fatte per amore del Cielo”. L’Ebreo deve servire D-O non solo quando prega o compie i precetti, ma anche in tutte le sue azioni quotidiane. E contro ciò si scaglia l’accusa delle nazioni: “Voi siete dei predoni, poiché avete preso con la forza…”, avete ‘conquistato’ campi che appartengono a questo mondo, e ne avete fatto ‘Terra d’Israele’. La Torà ci insegna che questa accusa è falsa fin dalle sue fondamenta. Non esiste alcuna divisione effettiva fra la vita della Torà e dei precetti, e quella di questo mondo. “Tutta la terra appartiene al Santo, Benedetto Egli sia” e lo scopo finale del mondo materiale è di “farne per Lui, sia Egli benedetto, una dimora nei mondi inferiori”, secondo anche il noto detto, che l’Ebreo deve fare di ogni luogo nel quale egli si trovi, ‘Terra d’Israele’, facendo penetrare la santità Divina in ogni luogo ed in ogni campo.
(Likutèi Sichòt, vol. 5, pag. 1 e vol. 10, pag. 1)
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