Si può cambiare Pubblicato il 24 Maggio, 2023

È relativamente facile abituarsi fin dall’inizio a procedere nella retta via, mentre è molto più difficile cambiare le abitudini, superare le limitazioni che si sono radicate nel passato e intraprendere una strada nuova. Con l’uscita dall’Egitto, D-O ha dato ad ogni Ebreo la forza di superare i limiti.


“Fare” la Festa di Shavuòt Pubblicato il 24 Maggio, 2023

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Il Giorno Festivo è indicato nella Torà come mikrà kodesh, una sacra assemblea. Il termine mikrà, secondo l’interpretazione dello Zohar, ha la connotazione di ‘convocazione’ che, in senso più profondo e spirituale, significa ‘richiamare’ il sacro, facendolo discendere e penetrare nel profano, ed elevare il profano alla santità.


Da Shavuòt alla Gheulà Pubblicato il 24 Maggio, 2023

Quando HaShem pronunciò i Comandamenti, la Sua voce non fu fermata da nessun ostacolo. Tutta la Creazione, infatti, senza nessuna esclusione, assorbì completamente la voce di HaShem.


Il tikùn della notte di Shavuòt Pubblicato il 23 Maggio, 2023

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La Torà ci dà il potere di unire due mondi: quello spirituale e quello materiale. Per fare ciò, noi dobbiamo svolgere il nostro compito proprio qui, nel mondo materiale.


Chi può nascondersi da D-O? Pubblicato il 23 Maggio, 2023

Come è possibile nascondersi da D-O, la Cui gloria riempie tutto il mondo? Una possibilità esiste: quando l’Ebreo è orgoglioso, pieno di sé, di lui D-O dice: “Io e lui non possiamo abitare (insieme)”


Cosa abbiamo ricevuto con il Matàn Torà Pubblicato il 22 Maggio, 2023

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Con il Matàn Torà D-O diede Se Stesso al Popolo Ebraico. Il re Salomone, nel suo Cantico dei Cantici, paragona Shavuòt al giorno del matrimonio fra D-O ed il popolo Ebraico.

  


Perché la teshuvà non rientra nel numero delle mizvòt Pubblicato il 22 Maggio, 2023

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Tutto lo scopo del pentimento è che esso porti ad un risveglio interiore, ad un desiderio di tornare a D-O, un risveglio che deve venire dall’uomo stesso. Per questo non può esservi un comando in proposito, poiché allora un simile processo non sorgerebbe dall’uomo stesso. Ecco perché la Torà non ha comandato di pentirsi, affinché questo processo sia in tutto e per tutto solo il frutto di una iniziativa interiore dell’uomo.


Restare noi stessi, pur nell’unione più perfetta Pubblicato il 22 Maggio, 2023

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Il nome della parashà – Nassò – significa “Solleva”. Essa evidenzia come la Torà sia un mezzo che consente alla persona di elevarsi al di sopra dei limiti.


Dopo la divisione arriva l’unione Pubblicato il 21 Maggio, 2023

Il primo giorno del mese di Sivàn, i Figli d’Israele arrivarono nel deserto del Sinai: “e Israele si accampò lì, di fronte al monte”, “come un solo uomo, con un solo cuore”. L’unione del popolo d’Israele è la via per ricevere la benedizione Divina.


Unione nella particolarità Pubblicato il 21 Maggio, 2023

Ogni Ebreo ha in generale due caratteristiche: le caratteristiche che lo contraddistinguono quale membro del popolo d’Israele e le sue caratteristiche personali. La vera unione è composta dall’insieme delle due.