L'”altare” resta puro per sempre Pubblicato il 2 Marzo, 2025

Nella sua interiorità, nell’essenza della sua anima, l’Ebreo resta sempre legato a D-O
Il nostro apporto attivo Pubblicato il 27 Febbraio, 2025

Con la costruzione del Tabernacolo, il mondo fu purificato a un punto tale, che la materialità stessa acquisì la possibilità di essere un ‘recipiente’ per la santità. Separando oggetti materiali dalla loro natura terrena, consacrandoli ed elevandoli alla santità, l’Ebreo riceve da D-O il potere di trasformare l’intero mondo in un immenso Tabernacolo.
La zedakà equivale a tutti i precetti Pubblicato il 26 Febbraio, 2025

I nostri Saggi dicono che facendo la carità, la mente ed il cuore della persona vengono raffinati. Chi fa la carità costruisce un muro di difesa, che lo protegge dalle forze del male nel mondo: ogni moneta che si dà costituisce una maglia dell’armatura, che impedisce alle ‘frecce’ di colpire. Di fatto, la carità, più che fare del bene al povero, fa del bene a chi dà.
Ogni Ebreo è “oro”. Pubblicato il 26 Febbraio, 2025

Dalla costruzione del Santuario e dalle offerte per esso, noi possiamo trarre moltissimi insegnamenti, ed in particolare, la possibilità di riconoscere quanto sia prezioso l’Ebreo.
Al precetto della carità partecipa anche il povero Pubblicato il 25 Febbraio, 2025

Il povero deve sapere che il fatto di essere nutrito dalla bontà delle creature è per volontà Divina, perché venga fatto del bene nel mondo. Anche ricevere la carità deve essere considerato quindi come servizio Divino.
Non per ogni cosa ci dobbiamo entusiasmare Pubblicato il 24 Febbraio, 2025

L’altare, in generale, rappresenta il cuore, dove viene acceso il fuoco dell’amore per D-O.
Una dimora tra i mortali Pubblicato il 23 Febbraio, 2025

“Essi erigeranno per Me un santuario ed Io dimorerò in mezzo al loro” (Shemòt 25:8:, D-O ha scelto di far dipendere la rivelazione della Sua Presenza dall’attività dell’uomo.
Una consolazione pronta da tempo Pubblicato il 5 Marzo, 2024

La consolazione con la quale si confortò il popolo d’Israele, immerso nell’esilio dell’Egitto, fu poter vedere con i loro occhi gli alberi con i quali sarebbe stato costruito il Santuario, al tempo della loro redenzione.
Il Santuario interiore Pubblicato il 7 Febbraio, 2019

La Presenza Divina risiede nel Santuario interiore di ogni Ebreo. Ricostruendo il nostro Santuario interiore, risvegliando la scintilla di Moshiach che esiste dentro di noi, noi fungiamo da catalizzatore collettivo per Moshiach, portando così la rivelazione della Redenzione.
Una dimora tra i mortali Pubblicato il 7 Febbraio, 2019

Lo scopo del Tempio non fu quello di essere un angolo isolato di santità. La funzione della santità del Tempio era quella di diffondersi nel mondo intero. Fare delle nostre case e del nostro circondario dei ‘santuari in microcosmo’ farà sì che D-O riveli la Sua Presenza apertamente nel mondo, e non solo in microcosmo.