Una mizvà che salva la vita Pubblicato il 23 Aprile, 2012

Zalman era stato mandato a combattere in un paese lontano, dove la guerra faceva ogni giorno nuove vittime. La paura era tanta, ma il Rebbe aveva dato la sua benedizione!  

    Questa storia accadde durante la guerra di Corea, nei primi anni ’50, quando gli Americani decisero di aiutare una parte dei contendenti, mandando soldati del suo esercito. Molti giovani furono arruolati allo scopo, e fra di loro, molti Ebrei. Fra questi vi fu un giovane Lubavich, Zalman Cohen (pseudonimo).

     La preoccupazione e la paura che l’andare in guerra comportava, era tanta. Fu deciso di chiedere una benedizione al Rebbe. Così fu, infatti, ma dopo che Zalman ricevette la sua benedizione, il Rebbe aggiunse una particolare raccomandazione: “Sii sempre molto attento e preciso, riguardo il lavaggio delle mani prima dei pasti, secondo le regole Ebraiche!” Zalman non capì il nesso, ma un chassìd, non ha bisogno di capire, per fare ciò che il Rebbe gli dice.

     Già prima di partire per la Corea, rispettare le regole Ebraiche nell’esercito Americano, non fu semplice per Zalman, ma in quel paese lontano, la cosa divenne pressoché impossibile. Zalman non si scoraggiò, e affrontò tutti i sacrifici possibili, pur di non contravvenire all’halachà. La difficoltà maggiore, era quella di trovare acqua sufficiente per bere e per il lavaggio delle mani. 

    Spesso Zalman rinunciò a bere, per non sprecare la poca acqua, che gli serviva a fare ciò che il Rebbe gli aveva raccomandato. Quando l’acqua mancava del tutto…. Zalman non mangiava!

   Un giorno, allo stremo delle forze, resistendo alla tentazione di mangiare qualcosa in ogni caso, pur di sfamarsi, Zalman decise di allontanarsi dal campo, alla ricerca di acqua. Dopo un lungo girovagare, arrivò ad un villaggio abbandonato e lì, grazie a D-O, trovò un po’d’acqua. Con senso di gratitudine verso D-O, si lavò le mani, fece la benedizione e mangiò un tozzo di pane, suo unico cibo. 

    Si era fatto tardi ed era tempo di tornare, prima di ricevere una punizione, per quell’assenza non giustificata. Avvicinandosi al campo, un fortissimo scoppio lo fece sobbalzare.

    Del fumo saliva dalle tende dove erano rimasti i suoi compagni e dove, non molto tempo prima, era anche lui. Una gigantesca esplosione aveva distrutto il campo e tutti i soldati che erano lì, erano morti. Tutti, tranne Zalman Cohen. Cosa sarebbe successo, se Zalman non avesse ascoltato alla lettera la raccomandazione del Rebbe? Zalman sapeva, che doveva la sua vita al Rebbe!

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