L’Ebreo porta innovazione nel mondo Pubblicato il 17 Luglio, 2023

Così come l'Ebreo si sveglia ogni mattina come una creatura nuova, egli è in grado di rinnovare anche il mondo, fino ad arrivare all'innovazione più completa, quella della Redenzione vera e completa  

 

Devarìm – Shabàt Chazòn

    “Queste sono le parole che Moshè disse a tutto Israele”. Il libro di Devarìm, la “Ripetizione della Torà”, che comprende tutti i Libri che lo precedono, inizia con la parola ‘queste’ (‘èle‘). Come un uomo che indica con il dito e dice “queste”, così deve essere sempre lo studio della Torà dell’Ebreo. La sua percezione deve essere come se egli sentisse oggi da Moshè le parole della Torà.
Così noi pronunciamo ogni giorno la benedizione della Torà: “Benedetto sii Tu o Signore, che dai la Torà” ‘Dai’ al presente, e non ‘hai dato’, al passato. Come se D-O desse la Torà di nuovo, ogni giorno.
Di notte, quando l’uomo dorme, egli affida la propria anima al Creatore, l’anima attinge vita dall’Alto. Essa sale, alla fine della giornata, stanca, e torna al mattino, al momento del risveglio, nuova e riposata. Ogni giorno l’uomo viene reso un creatura nuova, e per questo ogni giorno deve rinnovarsi il Matàn Torà.
Perché il Santo, benedetto Egli sia, ha creato l’uomo in modo tale da essergli necessario il sonno, così da venir reso una creatura nuova ogni giorno? Poichè il compito dell’Ebreo è quello di portare tutto il mondo al suo completamento. L’Ebreo, tramite il suo servizio Divino, lo studio della Torà ed il compimento delle mizvòt solleva ed eleva la creazione. D-O ha creato il mondo inferiore e basso, affinché l’Ebreo porti innovazione nel mondo, innalzi la creazione ed elevi la materialità alla santità. Quando un atto si protrae con continuità, senza interruzioni, esso non viene particolarmente percepito. L’innovazione è molto più evidente, quando vi è un’interruzione e, dopo di essa, un’innovazione. Per dare evidenza al rinnovamento che l’Ebreo opera nella creazione, D-O lo ha creato in modo che egli dorma, così da venir reso una creatura nuova.
L’interruzione nel servizio è necessaria, perché vi sia un’innovazione. L’interruzione stessa, è anch’essa parte del servizio Divino dell’Ebreo, nel modo che D-O vuole che l’Ebreo compia le mizvòt.

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La parashà Devarìm viene sempre letta nelle tre settimane, giorni di lutto per la distruzione del Tempio. La distruzione è una discesa in funzione di una salita, e ad essa seguirà la Redenzione, dopo la quale non vi sarà più nessun esilio. Perché venga la Redenzione si rende necessaria la distruzione, un’interruzione, che non è altro che la fase iniziale della Redenzione stessa.
Questo Sabato è chiamato ‘Shabàt Chazòn‘ (‘Sabato della Visione), e prende il nome dall’haftarà che si legge in esso. Mentre siamo ancora nelle tre settimane, noi vediamo già la salita che le seguirà, il Tempio che sarà costruito nel futuro, dato che la distruzione stessa costituisce l’inizio del rinnovamento e della salita, che si effettuerà con la costruzione del Tempio nella Redenzione futura, presto, ai nostri giorni.
(Riassunto dal ‘Libro dei discorsi’ 5750, pag. 595 – 600)

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