Il compito delle donne nel miracolo di Purim Pubblicato il 21 Marzo, 2024

Quando i bambini si dedicano completamente alla Torà, essi garantiscono l’esistenza del popolo Ebraico, e grazie a ciò portano abbondanza, benedizione e riuscita a se stessi, alla loro famiglia e a tutto il popolo d’Israele.

“Le donne sono obbligate a sentire la lettura della Meghillà, poiché anch’esse parteciparono a quel miracolo” (Meghillà 4:1)
Si sa che le donne sono esentate dai precetti positivi legati al tempo. Per quel che riguarda, però, i precetti di Purim, anch’esse sono obbligate. Così infatti dice la Ghemarà: “Le donne sono obbligate a sentire la lettura della Meghillà, poiché anch’esse parteciparono a quel miracolo”. Infatti, il decreto di Hammàn riguardò anche le donne… ed il miracolo si ebbe essenzialmente… tramite Esther. Anche riguardo a Chanukkà, la Ghemarà dice che le donne hanno l’obbligo di accendere i lumi di Chanukkà, così come hanno l’obbligo dei quattro bicchieri di Pèsach, poiché anch’esse parteciparono a quei miracoli. A Chanukkà, i Greci aggredirono le fanciulle d’Israele, ed il miracolo avvenne per mano di una donna, Yehudit, che tagliò la testa al capo dell’esercito greco, e a Pèsach, “per merito delle donne giuste di quella generazione, fummo redenti” (Massèchet Sotà 11:2).

Educazione secondo la Torà, nella sua purezza
A Purim, tuttavia, risalta di più la connessione con le donne, dato che il miracolo fu compiuto principalmente tramite Esther, ed anche la Meghillà è chiamata a suo nome: Meghillàt Esther. Da qui si vede che il miracolo di Purim appartiene in particolare alle donne. Una delle ragioni è riportata nel Midràsh (Esther Rabbà, fine cap. 8 e 9), che narra come il decreto di Hammàn fu annullato grazie al fatto che Mordechai radunò 22.000 bambini e studiò con loro Torà. Quello che va notato qui in particolare, è che fu Mordechai in persona, pur essendo uno dei grandi di Israele e dei capi del popolo d’Israele, a studiare Torà con i bambini e non si accontentò che essi la studiassero con qualcun altro. Da qui si comprende che l’annullamento del decreto di Hammàn fu proprio grazie all’educazione secondo la Torà, nella sua purezza.

La qualità superiore della donna
Riguardo all’educazione dei bambini del popolo d’Israele, le donne hanno una qualità importante. La donna Ebrea è chiamata il ‘fondamento della casa’, il fondamento della casa ebraica. Su di lei si fonda la famiglia ebraica ed è lei a ricoprire il ruolo principale nell’educazione dei bambini. La donna, quindi, costruisce le basi per l’esistenza stessa del popolo Ebraico. Questa importante responsabilità è affidata alla donna Ebrea, a causa della sua qualità superiore. Nell’insegnamento della Cabala, la donna corrisponde alla sefirà di malchùt, l’ultima delle 10 sefiròt (manifestazioni Divine), che ha però le sue radici nel livello più alto, nell’Essenza di D-O Stesso. Questa qualità si manifesterà nella Redenzione, quando si realizzerà quanto è detto nel verso: “La donna di valore è la corona di suo marito” (Proverbi 12:4). Per questo, fu proprio grazie ad una donna, Esther, che si annullò il decreto di Hammàn e avvenne il miracolo di Purim.

Contro la freddezza
La guerra contro il decreto di Hammàn esiste in ogni generazione. Hammàn discende da Amalèk, il cui unico compito è raffreddare ogni entusiasmo dell’Ebreo verso la Santità. Ai nostri giorni, noi dobbiamo opporci e resistere a tutte qulle visioni del mondo che ci si presentano nella vita e che hanno la forza di causare freddezza nel nostro servizio Divino, portandoci a considerare le cose materiali più importanti di quelle legate allo spirito e alla santità. Qui si esprime la forza speciale della donna Ebrea. Come ai tempi di Mordechai ed Esther il decreto si è annullato grazie ad una completa dedizione a D-O, con lo studio totalmente puro e non contaminato della Torà da parte dei bambini Ebrei, così anche oggi le donne del popolo d’Israele devono educare i loro figli ad una dedizione completa alla Torà, senza preoccuparsi delle mete materiali e delle fonti di sostentamento. Quando i bambini si dedicano completamente alla Torà, essi garantiscono l’esistenza del popolo Ebraico, e grazie a ciò portano abbondanza, benedizione e riuscita a se stessi, alla loro famiglia e a tutto il popolo d’Israele.

(Da Toràt Menachem, vol. 8, pag. 36)

I commenti sono chiusi.