Il vino per Pèsach Pubblicato il 25 Aprile, 2024

Viveva un tempo a Praga un maestro molto povero, discepolo del Rabbino Capo della città, Rabbi Yechezkèl Landau. Egli aveva una figlia da marito, ma neanche un soldo per farla sposare. Decise allora di andarsene lontano, dove avrebbe potuto guadagnare quello che gli serviva. Fu così che si imbatté in un mercante...

botti disegnoViveva un tempo a Praga un maestro molto povero, discepolo del Rabbino Capo della città, Rabbi Yechezkèl Landau. Egli aveva una figlia da marito, ma neanche un soldo per farla sposare. Decise allora di andarsene lontano, dove avrebbe potuto guadagnare quello che gli serviva. Passati alcuni anni, avendo finalmente messo da parte quanto bastava, cercò un modo per tornare a casa. Fu così che si imbatté in un mercante, che stava trasportando una grande quantità di botti di prezioso vino rosso, da vendere a Praga per Pèsach. Il mercante accettò di dare un passaggio al maestro, a condizione che questi tenesse sotto controllo il vino durante tutto il viaggio, poiché per la legge Ebraica è proibito il vino che sia entrato in contatto con non Ebrei. Il viaggio era lungo ed all’avvicinarsi del Sabato, i due si fermarono in una locanda. Temendo per i suoi soldi e non fidandosi di nessuno, il maestro, sicuro che nessuno lo vedesse, decise di nasconderli fra le botti del vino, fino al termine del Sabato. Ma quale fu la sua sorpresa quando, dopo l’havdalà, scoprì che il suo denaro era sparito! Convinto che a rubarglielo fosse stato il mercante stesso, decise di agire con cautela. Lo avvicinò e gli disse: “Forse avete trovato i miei soldi e li avete messi in un posto più sicuro? Sapete, ho lavorato anni per guadagnarli e servono per il matrimonio di mia figlia. Vi prego, ridatemeli.” “Come ti permetti di accusarmi!” gridò il mercante. “Non osare più parlarmi così, se no ti lascio qui!” Il povero maestro decise di tacere fino al loro arrivo a Praga, dove avrebbe parlato con il suo saggio rabbino. Rabbi Landau sentì la storia e promise di aiutarlo. Come ogni anno, il mercante dovette rivolgersi a Rabbi Landau per ottenere il certificato di kasherùt per il vino che voleva vendere. “Eccomi, Rabbi Landau, come sempre” disse. “Il vino non è mai rimasto incustodito, ed è stato proprio un vostro allievo a controllarlo durante il viaggio. Sono certo che anche questa volta mi darete il vostro certificato.” “Temo che ci sia invece qualche problema”, rispose Rabbi Landau. “Il mio allievo mi ha raccontato dell’accaduto…” “Non penserà che abbia rubato io il suo denaro!?”, disse spaventato il mercante. “D-O non voglia che io sospetti di una persona degna come voi. Se però non siete stato voi a prendere, forse anche solo in prestito, il denaro, ciò significa che un non Ebreo ha potuto avere a che fare con le botti di vino, mentre queste non erano sotto controllo, ed è questo il problema, capite? Non vedo come io possa darvi il mio certificato.” Il mercante impallidì. Stava rischiando una perdita molto maggiore della somma che aveva rubato. “Ebbene confesso! Sono stato io e me ne pento. Sono pronto a restituire il denaro.” “Non è così semplice. Potreste averlo preso di Sabato, e anche questo mi impedirebbe di darvi il mio certificato.” “No, no. Era prima di Sabato, credetemi!” “Come faccio a sapere che dite il vero o che non cercate solo di evitare una grossa perdita?” “Sono pronto a giurarlo, a fare qualsiasi cosa!” “Bene, vedo che siete sincero. Questo è ciò che dovrete fare: oltre a restituire il maltolto, pagherete anche le spese del matrimonio, così da compensare l’angoscia provata dal maestro a causa vostra. Se questi vi perdonerà di tutto cuore, per me la faccenda potrà considerarsi chiusa.” E così fu. Alla fine tutti furono contenti e, soprattutto, il mercante imparò la sua dura lezione e non causò mai più ad altri una simile pena.

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